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sabato 24 marzo 2012

Ibra tiene in alto il Milan: Roma ko 2-1

da EuroSport



E' la doppietta nella ripresa del solito Zlatan Ibrahimovic a tenere in alto il Milan. La Roma, andata in vataggio con Osvaldo nel finale di primo tempo, si fa raggiungere e superare prima da un calcio di rigore e poi da un tocco di testa a 7 minuti dalla fine. Milan che torna a +7 sulla Juventus

Da nove anni è il fattore determinante e non può essere un caso. E' sempre lui, Zlatan Ibrahimovic, a levare le castagne dal fuoco quando una squadra si trova in difficoltà... e alla fine quei punti fanno la differenza. Da Sempre. E Milan-Roma è una di quelle partite che nel bilancio finale della stagione peserà non poco. Sì perché il Milan parte bene, non trova il vantaggio, va sotto nel finale di primo tempo ma nella ripresa non perde la testa. Prima un calcio di rigore conquistato da Ambrosini - che aveva regalato il gol del vantaggio da Osvaldo - e poi il solito colpo di Ibra - favorito dall'incredibile ingenuità di Kjaer - fanno spostare i 3 punti sulla bilancia milanista e regalano alla Juventus un "tranquillo" weekend senza margini d'errore. Unica nota negativa per i rossoneri è l'infortunio al flessore di Thiago Silva che molto probabilmente salterà la sfida contro il Barcellona.

CON LA TESTA ALLA ROMA - Ma quale Barcellona. Il Milan in avvio di gara è perfettamente concentrato sull'obiettivo odierno che, come i rivali di coppa parla sì un calcio spagnolo, ma in quella fase di possesso palla che i maestri catalani hanno reso celebre nel mondo non lo ricorda nemmeno lontanamente. La Roma infatti nei primi 20 minuti va alle corde vittima di un pressing alto del centrocampo rossonero che le impedisce di impostare la consueta manovra palla a terra. I rossoneri, però, non ne approfittano e le conclusione arrivano inspiegabilmente quasi tutte dalla distanza: prima ci prova Ibrahimovic, poi El Shaarawy, poi ancora Ibra con una punizione, al 12esimo minuto, che impegna Stekelenburg in corner.


TEGOLA THIAGO SILVA - Il gol però non arriva ma, anzi, la prima tegola del pomeriggio rossonero cade con Thiago Silva che, già alla vigilia non al meglio, deve lasciare il campo in favore di Zambrotta. La Roma è come rinvigorita dalla notizia e prende coraggio riuscendo a mettere la testa fuori e attivando, soprattutto a destra, le sovrapposizioni di Rosi che danno un po' di respiro alla manovra giallorossa. Respiro, appunto, ma nulla di più. Si perché dopo 40 minuti la Roma conta ancora zero conclusioni nello specchio della porta e Borini, con un tiro dritto al primo anello, smuove la statistica soltanto a 5 minuti dal fischio dell'intervallo.

FESSERIA AMBROSINI - Ma la beffa per il Milan è nell'aria. El Shaarawy, uno dei più propositivi del primo tempo rossonero, si libera al limite dell'area e lascia partire un interno destro a giro che si stampa sul palo lontano difeso dalla posta di Stekelenburg. Sulla ripartenza la Roma si porta in avanti e costruisce una manovra che porta a un corner e una rimessa in zona offensiva. Proprio sulla rimessa, Ambrosini mette fuori malamente un pallone su cui De Rossi lascia partire la frustata rasoterra: a centro area sbuca, sempre tenuto in gioco da Ambrosini, Osvaldo che si risveglia da un torpore che l'aveva fatto assopire per tutto il primo tempo e con il piattone beffa Abbiati. Finisce il primo tempo e al primo vero tiro in porta la Roma è avanti.

RISCATTO - Il Milan non si fa però prendere dal panico e la ripresa comincia sulla falsa riga del primo tempo: rossoneri in costante forcing e Roma che fatica ad uscire con il suo gioco palla a terra. Questa volta però, a differenza dei primi 45 minuti, arriva l'episodio: Ambrosini prova un diagonale dal limite dell'area e De Rossi, generosissimo, si lancia in tackle per contrarre il tiro; il pallone è però deviato dalla mano alta del centrocampista romano e l'arbitro concede il giusto penalty che Ibrahimovic trasforma. Tra le proteste spicca quella di Heinze che si lamenta per una trattenuta di El Shaarawy ai suoi danni precedente al rigore. L'episodio effettivamente c'è e darà spazio sicuramente alle polemiche da moviola.

SARACINESCA STEKELENBURG - Subito il gol la Roma non si scompone e Luis Enrique non rinuncia al suo gioco. Totti, che pochi minuti prima del rigore trasformato da Ibrahimovic sprecava con "un cucchiaio" una buona palla gol dopo un rinvio sbagliato di Abbiati, lascia spazio a Pjanic e Borini fa la stessa cosa per Bojan. La Roma trova nuovamente il suo gioco anche se, qualche sbavatura in difesa, continua a farla vedere. Nel giro di 2 minuti - tra il 72' e il 73' - infatti deve salire in cattedra Stekelenburg che prima devia in corner un diagonale di Ibrahimovic (ben servito da Kjaer) e poi devia sulla traversa la gran bordata di Muntari che, ancora dopo l'indecisione di Kjaer, coglie per il Milan il secondo legno di giornata.

KJAER E IBRA, FATTORI DETERMINANTI - Kjaer, appunto. Ecco l'altro fattore determinate di giornata. Il Milan non riesce più effettivamente a rendersi pericoloso ma passano 10 minuti esatti e il difensore danese si fa ingenuamente superare dal pallone lungo di Muntari; Ibrahimovic solo davanti alla porta non crede ai suoi occhi e prima supera l'uscita disperata di Stekelenburg con un pallonetto e poi infila in rete il pallone con un tocco di testa. Il gol taglia le gambe alla Roma che di fatto scompare dal campo e lancia, ancora una volta, il Milan a +7 sulla Juventus. Un discreto bottino in virtù di un derby d'Italia da seguire tranquillamente in poltrona.

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