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venerdì 9 novembre 2012

- Ci manca un Maldini

Sono passati ormai più di tre anni da quando quel numero 3, il piu grande di sempre, ha smesso di muoversi tra i prati degli stadi di tutto il mondo, vincendo, alzando coppe e rendendoci fieri di essere milanisti ed italiani. Paolo Maldini, per tutti il Capitano, anche per chi non tifa Milan, 902 presenze ufficiali, 7 scudetti, 1 coppa italia, 5 supercoppe italiane, 5 coppe dei campioni/champions league, 5 supercoppe europee, 2 coppe intercontinentali e 1 coppa del mondo per club Fifa, e tutto questo, con una sola maglia, quella del Milan. Probabilmente una delle ultime Bandiere, campione in campo e fuori. Che sia questo quello che manca ora a Milanello?

È evidente che nell’attuale rosa del Milan, non esiste un vero leader. Con le partenze dei vari Gattuso, Nesta, Seedorf ed Inzaghi, l’unico uomo rimanente di quella generazione che ha letteralmente conquistato il mondo, si chiama Massimo Ambrosini. L’attuale capitano, tartassato dai malanni fisici dediti anche all’età, ha sempre dimostrato grande attaccamento alla maglia sentendola come una seconda pelle, ma appunto, gli infortuni, gli hanno sempre impedito di farlo diventare il trascinatore ed allenatore in campo della squadra. Ce n’è un gran bisogno di uomini, che come padri di famiglia, tengono unito e solido l’11 nel rettangolo di gioco.

Attualmente troppe novità tecniche, addii importanti e giocatori nuovi, hanno penalizzato gli automatismi creati negli ultimi dieci anni di Milan. Allora basta cambiamenti, che si prenda in mano un progetto, che sia vero, chiaro, e cosa più importante, finanziato. È inutile fare troppi giri di parole, se i Maldini, i Gattuso o gli Inzaghi sono ormai un ricordo, creiamocene di nuovi. La società deve essere chiara non solo verso i tifosi, ma anche verso coloro che scendono in campo. La Famiglia Milan non deve smettere di esistere. E come fare a tenerla viva? In quanti non vorrebbero Paolo Maldini in società a dare spirito e conoscenze trentennali di calcio sul campo? Sarebbe fantastico, forse una novità, vedere un Milan composto dallo Ieri, dall’Oggi e dal Domani, uniti in una grande ed unica Squadra, con noi tifosi a fare da sfondo per tornare ad essere la grande realtà che il Milan è sempre stata.

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di Pietro L. Riillo @pietroriillo

venerdì 21 settembre 2012

- Un Modulo non fa Primavera: le colpe di Allegri

Da ormai diversi giorni siamo bombardati a destra e a manca sulle possibili sorti del nostro Mister.
Allegri resta, Allegri va, Allegri ha brutti rapporti con Galliani, Allegri ha ottimi rapporti con Galliani.
Ora, in mezzo a questo immenso mare di possibili verità, un dubbio sorge spontaneo. Perché l'unico al quale addossare le colpe di un intero sistema societario andato male devono ricadere su Massimiliano Allegri?
Siamo tutti consapevoli dell'assoluto ridimensionamento della rosa e delle ambizioni societarie.
Un Milan che tra ingaggi risparmiati e cessioni illustri ha risparmiato oltre 180 milioni di euro dei quali circa 20 re-investiti sul mercato, quindi non più del 15%. Avete capito bene, il 15%.
L'altro 85%, ormai regolarmente viene inserito in quella scusa ormai vecchia e poco credibile del bilancio societario. Un bilancio che per l'incolumità del futuro rossonero è stato sempre messo in mezzo dopo la cessione di Kakà prima e Ibra e Thiago Silva poi.
E' assolutamente vero che i debiti effettivamente ci sono, sono reali e non vanno via con un colpo di spugna, ma non è neanche accettabile che per dover risanare un bilancio si debba incidere così pesantemente sulla rosa di una squadra che sembrava aver aperteo un ciclo di vittorie. Già dal 2010 l'evoluzione del Milan era stata così positiva che arrivò quel meraviglioso Scudetto 2011 seguito da una Supercoppa Italiana vinta a Pechino ai danni dell'Inter.
Non si può pensare di trovare sempre quel colpo di fortuna come successo con Nocerino. Il Low Cost non è una scienza esatta, non tutti sono degni di essere poi ritenuti affari.
Negli ultimi giorni, invece, è uscita questa stupenda moda del criticare il Modulo Allegriano.
Si sa, gli italiani sono un popolo di allenatori e a quanto pare il modulo che con tutti gli effettivi in campo ha portato il Milan sul tetto d'Italia ha funzionato, e che solo nella stagione passata per due strane partite a fine campionato contro Bologna e Fiorentina ci stava per dare un secondo tricolore consecutivo, ora non è più un modulo vincente. Ma perchè? E' davvero un modulo sbagliato, o gli interpreti non sono più quelli di una volta? Non mi pare che per Pep Guardiola o per Mourinho nessuno abbia mai rimproverato di usare lo stesso uguale identico modulo da sempre. Ed ecco il perchè, a Guardiola e Mourinho i calciatore glie li portano anno dopo anno, ad Allegri, invece, li portano via.

di Pietro L. Riillo @piexuus

sabato 8 settembre 2012

- Qual è il vero Milan?

Fonte: ilveroMilanista.it

Da ormai tre giorni, la finestra di mercato estiva, si è conclusa. Buona o brutta, lo sapremo presto, ma dopo la sconfitta casalinga contro la Samp alla prima di campionato e la vittoria al ‘Dall’Ara‘ contro il Bologna grazie alla strepitosa tripletta di Pazzini, le idee sul futuro rossonero sono alquanto incerte.

Qual è il vero Milan? Quello del debutto, o quello di Bologna?
Il Milan contro la Samp si presentava così: Solito 4-3-1-2 allegriano con Abbiati tra i pali, De Sciglio sulla destra, Antonini sulla sinistra e Bonera e Yepes i due centrali difensivi. A centrocampo Montolivo accostato da Nocerino e Flamini, mentre, in avanti, Boateng dietro Robinho ed El Shaarawy.
Contro il Bologna, invece, i rossoneri si presentavano così: Sempre 4-3-1-2, Abbiati tra i pali, De Sciglio e Antonini confermati rispettivamente sulla fascia destra e sinistra. Poi ancora Bonera centrale ma affiancato non più da Yepes ma da Acerbi. Centrocampo con Montolivo, Nocerino e Ambrosini a ricoprire il ruolo di mediano. In attacco di nuovo Boateng dietro El Shaarawy e Pazzini dato l’infortunio di Robinho.
Ora, sulla carta, la differenza tra le due formazioni è di tre uomini: Acerbi, Ambrosini e Pazzini. Tatticamente l’unico che NON ha cambiato qualcosa rispetto il suo predecessore è stato Acerbi, che ha disputato una buona prova, esattamente come il colombiano Yepes alla prima di campionato. Prendiamo in considerazione gli altri due uomini da analizzare. Ambrosini prende il posto di Flamini e viene utilizzato da Allegri per ricoprire quel ruolo che Montolivo non sembra apprezzare. Quindi, il capitano davanti la difesa e Montolivo e Nocerino affianco. Certamente l’indisponibilità di Ambrosini contro la Samp è stata decisiva per la scelta di Flamini. Il Mister ha voluto con questa scelta, sì dare fisicità e agonismo di cui Flamini ne è possessore, ma di certo non ha potuto sostituire la capacità del capitano di organizzazione del gioco e quella qualità in più nel contrastare l’uomo senza rischiare di lasciare la squadra in dieci uomini.

Il secondo cambio, come detto, è avvenuto per Pazzini che ha preso il posto di Robinho a causa dell’infortunio del brasiliano rimediato contro la Sampdoria.

E’ certamente sotto gli occhi di tutti la grande prestazione dell’italiano ex-inter che ha fatto rimpiangere Moratti per la sua cessione. Effettivamente l’utilizzo di Giampaolo ha dato quello che con la partenza di Ibra il Milan non poteva rinunciare: un centravanti di ruolo. Il gioco del Milan di Allegri si affida molto su un centravanti che fino alla stagione passata era appunto lo svedese. Un Milan senza un attaccante vero, una prima punta insomma, non può essere la risposta al momento. E’ possibile quindi che sìa questa la chiave di lettura della sconfitta contro la Sampdoria.

El Shaarawy e Robinho, titolari contro la Samp, non sono attaccanti con le caratteristiche imprescindibili che necessita il gioco di Allegri, un gioco che vede molte verticalizzazioni a favore proprio del centravanti di peso. Sì, Pazzini ha anche preso parte alla partita contro i blucerchiati, ma non era da considerarsi ancora nelle condizioni di poter essere decisivo, dati anche i soli 30 minuti di gioco che ha avuto a disposizione. Quindi, a nostro modo di vedere, il Milan non può fare a meno di Pazzini o di un attaccante delle sue caratteristiche. Che venga poi affiancato da una seconda punta che sìa il ‘Faraone‘ o Robinho o Bojan non c’è differenza, ma del centravanti, il Milan, non può proprio rinunciare.

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Twitter @piexuus / @acmilan_topfans

lunedì 3 settembre 2012

- Ma alla difesa chi ci pensa?

Fonte: ilveroMilanista.it

Non serviva la sconfitta rimediata in casa dalla Sampdoria alla prima giornata per capire che al Milan manca qualcosa. Non era necessario attendere il Trofeo Berlusconi per assistere ad una partita che ci ha visto subire 3 gol. E altri 5 dal Real Madrid ancor prima nella trasferta di New York. Si fanno un sacco di nomi. Kakà torna, Kakà non torna. Per Niang manca poco, per Niang c'è da aspettare. Diarra arriva, Diarra non arriva.

 Ma alla difesa chi ci pensa?

Sentendo le dichiarazuioni di Galliani ieri nel pre-partita viene da star male: "In difesa siamo stra-coperti" Ma "stra-coperti" da chi? Bonera? Yepes? O Zapata? O magari da Mexès?

 La verità è che in difesa siamo stra-aperti. Una squadra che in tre delle ultime uscite ha subito 8 gol come fa a definirsi coperta?

Senza un vero centrale, uno che negli ultimi anni non sìa stato solo una riserva, non si può intraprendere un campionato ed una Champions League. Per un reparto delicato come quello della difesa, un uomo solido, forte e capace è l'unica alternativa all'addio di Thiago Silva e di Nesta. In realtà di atleti così ne servirebbe più di uno, ma si sa, di questi periodi bisogna accontentarsi.

Ben vengano i vari Yanga-Mbiwa o Dedè (quest'ultimo ipotesi ormai scartata, stupidamente), perchè se vengono valutati a certe cifre, neanche poi tanto elevate per gli standard a cui ormai siamo abituati in Europa, vuol dire che sono giocatori effettivamente di valore. Ed il Milan di giocatori così ne ha troppo bisogno. Servirebbe un sacrificio della società, ma a quanto pare, sembra disposta a farlo per gente di cui non c'è un vero e imprescindibile bisogno.  

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Twitter @piexuus / @acmilan_topfans

giovedì 23 agosto 2012

- Che Milan Ci Aspetta? Proviamo A Rispondere

da ilveroMilanista.it

Con l’arrivo di Giampaolo Pazzini a Milanello e la cessione di Cassano all’Inter, l’attacco del Milan ha subito un cambio fisionomico importante dal punto di vista tattico.
Il Milan non ha più un assist-man da 10-15 assist stagionali ma una punta che teoricamente dovrebbe sostituire Ibrahimovic’.
Giampaolo Pazzini, 5 gol la scorsa stagione, non ha di certo dimostrato una grande vena realizzativa nell’ultimo campionato, ma il suo scarso impiego soprattutto dopo l’arrivo di Stramaccioni sulla panchina dei nerazzurri, ha di certo un importante risvolto su quello che è certamente il valore del giocatore. Non resta che attendere pochi giorni per vedere all’opera il nuovo acquisto rossonero. Si spera, inoltre, in una rinascita di un certo Alexandre Pato, questo Milan ha davvero molto bisogno dei suoi gol.
Un altro reparto nettamente ridisegnato in casa Milan è il centrocampo. Dopo gli addii di Seedorf, Gattuso e Van Bommel, tutti giocatori potenzialmente titolari, e che hanno fatto parte delle grandi vittorie del Milan, gli arrivi di Constant e Montolivo già noti in Italia, e di Traorè, ancora un grande punto interrogativo, danno sì buone speranze, ma fino a che punto? A parte Riccardo Montolivo già con grande esperienza internazionale sìa di Club che con la Nazionale, Traorè e Constant non garantiscono certo una degna sostituzione dei campioni sopracitati quali Seedorf, Gattuso e Van Bommel. Anche in questo caso, quindi, si tratta di scommesse da vincere.
Analizziamo ora il reparto difensivo, il più critico e che più di tutti crea una certa insonnia a noi tifosi. Sì, è vero, della cessione di Thiago Silva se n’é parlato tanto e ormai bisogna mettersi l’anima in pace e guardare avanti. Ma con quali prospettive? Zapata, Mexes, Bonera, Yepes e Acerbi neanche tutti insieme varrebbero la metà di Nesta e Thiago. Cosa fare quindi per rendere più competitivo il reparto arretrato?
Si è vociferato in quantità industriale dell’interessamento del Milan per Yanga-Mbiwa del Montpellier ma non si è raggiunto nulla di concreto. Offerta troppo bassa secondo la dirigenza dei francesi. Probabilmente sarà anche vero, dopo tutto, un classe ’89 che viene definito il difensore più forte attualmente in Francia (escluso l’ormai parigino Thiago Silva, ndr) 6 milioni possono essere legittimamente ritenuti pochi. Il talento è senza dubbi reale, ma attualmente è difficile pensare ad un aumento dell’offerta del Milan alla società del Montpellier, c’è quindi la possibilità che questa resti sempre e solo un’idea d’acquisto e niente più. Peccato.
La difesa, inoltre, presenta un altro punto debole: la fascia sinistra.
In questo momento l’elemento che potrebbe coprire al meglio quella zona del campo è Luca Antonini, giocatore che ci ha abituato a grandi prestazioni, anche di qualità, ma seguite da altre che lasciavano parecchio a desiderare. Altri interpreti sono Mesbah, uno di quegli acquisti che sarebbe stato meglio evitare e Didac Vilà, mentre è stato ceduto Taiwo alla Dinamo Kiev. Ammettiamolo, giocatori mediocri che non rispecchiano il gran valore che c’è invece dall’altro lato della difesa del Milan, quello di Ignazio Abate.
Negli ultimi mesi sono stati fatti davvero tanti nomi per quella zona, da Kolarov a Bale (mai stati reali) per arrivare al più recente Drenthe che a quanto pare è una possibilità da non scartare. Giocatore di qualità e corsa che si addice anche alla filosofia del “nuovo” Milan dato il suo stato di Parametro Zero.
Attualmente la rosa del Milan è un grande punto interrogativo, tentare un pronostico stagionale è quasi impossibile, un po’ come per la Juve dello scorso anno. Non siamo più la squadra da battere e questo potrebbe anche aiutare. Partire a fari spenti potrebbe essere molto conveniente per il Milan attuale che ha bisogno di meno pressione possibile.

di Pietro L. Riillo @piexuus

lunedì 13 agosto 2012

- La Crisi (D’identità) Del Milan: Critica Di Un Tifoso Medio

Fonte: ilveroMilanista.it
MILANO - Si è detto tanto sul Milan questa estate. Un’estate strana dal punto di vista del tifoso rossonero. Un tifoso che è venuto finalmente a conoscenza delle reali possibilità economiche della propria squadra del cuore. E’ risaputo ormai che il Calcio Italiano sta passando uno dei periodi più difficili della sua storia. Sono lontani gli anni in cui fior fiori di calciatori, tra i migliori al mondo, facevano carte false per venir a giocare nel nostro Paese. Il Calcio Italiano considerato una volta il più difficile e appassionante al Mondo, è oggi un calcio di seconda fascia che a stento riesce a stare al passo con quello inglese e spagnolo, e perchè no, anche quello tedesco. Ma analizziamo meglio la situazione. Nel campionato Italiano, il club che investe maggiormente sul mercato, oggi, è la Juventus. Si tratta, per la Juve, di sessioni di mercato, che dal suo ritorno in Serie A non sono mai state inferiori ai 40-50 milioni di euro. Fino a tre anni fa lo stesso valeva per l’Inter. Ora, se ci si fa caso, investire sul mercato, in modo intelligente e anche moderato, ma non troppo, ha sempre portato a dei risultati. Juventus 2011/12, spesi oltre 50 milioni nel mercato estivo, vittoria dello scudetto. Milan 2010/2011, spesi circa 40 milioni nel mercato estivo (anche rateizzati, quelli per Ibrahimovic), vittoria dello scudetto. Inter di Mourinho, spesi oltre 100 milioni nel mercato, realizzazione del famoso triplete. Questi sono solo alcuni degli esempi più lampanti di come il calcio sia fatto di investimenti, e che in loro assenza, non c’è trofeo al mondo che sia possibile vincere. Prendiamo, ora, in considerazione l’ultima stagione del Milan, una di quelle che non passerà di certo alla storia per le soddisfazioni che ci si è tolti. Secondi in campionato, eliminazione ai quarti di finale di Champions League dal Barcellona e stessa sorte per la semifinale di Coppa Italia per mano della Juventus. La domanda, spontanea, è una: perchè Il mercato rossonero della scorsa stagione è stato tra i più poveri e meno qualitativi di sempre? A parte il last-minute azzeccato da Galliani nell’acquistare Antonio Nocerino per soli 500 mila euro e la scommessa El Shaarawy, il resto è stato una gran delusione. Da Aquilani a Taiwo, da Didac Vilà a Mesbah (arrivato a Gennaio), il risultato è stato sotto gli occhi di tutti. E il 2012? Per ora solo cessioni, illustri. Zlatan Ibrahimovic, capocannoniere della Serie A 2011/12 e Thiago Silva, da tutti considerato il più forte centrale difensivo al Mondo. Lasciano il Milan perchè “un’offerta come questa non può non essere rifiutata”, parole del Presidente. Forse, Presidente, lei ha dimenticato un fatto importante e non trascurabile: noi siamo il Milan. Il club più titolato al Mondo non dovrebbe aver bisogno di cedere i suoi pezzi pregiati per mantenersi, semmai, dovrebbe rubarli agli altri. Se la Proprietà non è in grado di mantenersi al passo, che venda. Saremmo sempre grati di tutti gli anni pieni di incredibili vittorie e gioie. Noi tifosi, però, dobbiamo stare sereni e credere ancora nel buon senso di una società che per ora non ci ha rispettati a fondo, anzi, ci ha quasi presi in giro mettendo i volti degli ex numeri 11 e 33 rossoneri per pubblicizzare la campagna abbonamenti 2012/13. Ancora, fino al termine del mercato, mancano oltre due settimane e le critiche, quelle vere, è meglio metterle da parte. Sarà il 31 Agosto, alle 19:01 che tireremo le somme, e se fosse necessario, noi tifosi abbiamo il diritto di farci sentire. RIPRODUZIONE RISERVATA di Pietro L. Riillo Twitter @piexuus / @acmilan_topfans

venerdì 20 luglio 2012

- Dieci domande per Berlusconi

di Xavier Iacobelli da globalist.it

 Negli ultimi 36 giorni, dal 14 giugno (annuncio ufficiale del no al Psg per la cessione di Thiago Silva) ad oggi, Silvio Berlusconi ha fatto e ha detto molte cose. Ufficialmente, nessuna che riguardasse il Milan. L'ex premier ha preannunciato la sua ridiscesa in campo per ritornare a Palazzo Chigi nel 2013; ha cominciato a fare jogging alle 6 del mattino perdendo 5 chili, come racconta il fedelissimo Chi; ha partecipato alla festa di compleanno della parlamentare Catia Polidori durante la quale, racconta sempre Chi , ha avvertito che, se ritornerà a governare l'Italia, abolirà l'Imu e chiuderà Equitalia.

E il Milan di cui Berlusconi è il proprietario da 26 anni? In questi 36 giorni è successo di tutto: gli "incedibili" Thiago Silva e Ibrahimovic sono stati venduti al Psg per complessivi 62 milioni; 12 risultano essere gli ex tesserati rossoneri o ceduti o lasciati liberi; circa 200 i milioni di euro su cui può contare Via Turati fra contante ricavato dalle operazioni con i francesi, premi Uefa per l'ultima partecipazione alla Champions League, risparmi sui pesantissimi ingaggi che la stessa società assicurava a chi se n'è andato.

Intanto, lo sconcerto e l'ira montano fra milioni di tifosi rossoneri che, al club per prima cosa rimproverano di essere stati presi in giro; di essere stati subissati di panzane e dichiarazioni roboanti, clamorosamente smentite dai fatti.

Per questo, se fra i molti impegni non calcistici che scandiscono le sue giornate, il presidente onorario del Milan, Silvio Berlusconi, avesse cortesemente voglia di rispondere a queste 10 domande di calciomercato.com, abbiamo la presunzione di ritenere che farebbe bene. Perchè sono le domande che ogni milanista gli porrebbe, se l'avesse a portata di mano.

1) Presidente Berlusconi, è vero, come dice Raiola, che i discorsi con il Psg per la cessione di Ibrahimovic "sono incominciati in gennaio" e, se è vero, perché all'indomani della conclusione del campionato, Galliani ha dichiarato ufficialmente "incedibile" lo svedese?

2) Presidente Berlusconi, Thiago Silva ha chiesto scusa ai tifosi del Milan affermando che è stata la società a cederlo, che lui sarebbe rimasto volentieri in rossonero, che andare al Psg "non è stata una questione di soldi," visto che il suo contratto era stato rinnovato il 2 luglio scorso. Se è così, perchè il 14 giugno lei ha rifiutato la cessione del brasiliano, compiendo "un atto di eroismo" (Galliani dixit) e il 14 luglio Thiago Silva è passato al Paris St.Germain?

3) Presidente Berlusconi, anche Ibrahimovic voleva rimanere al Milan. È vero che la decisione di venderlo è stata presa circa due mesi fa, durante una cena fra lei, Galliani e Allegri e, se è vero, perché in giugno Galliani ha dichiarato ufficialmente: "Per Ibrahimovic è pronta la maglia n.10"?

4) Presidente Berlusconi, lei è anche un uomo di spettacolo e di comunicazione: trova giusto nei confronti dei tifosi, cominciare a vendere gli abbonamenti 2012-2013 assicurando loro la permanenza di Ibrahimovic e Thiago Silva, sbarazzandosi invece dell'uno e dell'altro?

5) Presidente Berlusconi, nel gennaio corso, Galliani aveva venduto Pato al Psg per 30 milioni e aveva chiuso con il City l'acquisto di Tevez. Lei fece saltare tutto: per amore del Milan e anche per l'amore che lega sua figlia Barbara a Pato? E se tornasse indietro, lo rifarebbe?

6) Presidente Berlusconi, è vero che, a causa della partenza di Pirlo, lasciato libero di andare alla Juve e di vincere lo scudetto dopo che Allegri gli aveva detto di voler impiegare nel suo ruolo Ambrosini o Van Bommel; a causa dell'ecatombe di infortuni di cui non è mai stata fornita una spiegazione ufficiale e definitiva, dello scudetto perso, dell'eliminazione dalla Champions League patita dal Barcellona, della qualità del gioco della squadra che non l'ha mai soddisfatta, lei pensava di non confermare Allegri, il cui contratto, invece, è stato prolungato?

7) Presidente Berlusconi, è vero che al posto di Allegri avrebbe voluto Guardiola e che un emissario milanista ha contattato il tecnico catalano in maggio, assicurandogli che, se fosse venuto al Milan, non avrebbe trovato Ibrahimovic, certamente ceduto al Psg?

8) Presidente Berlusconi, è vero che i rapporti fra sua figlia Barbara, consigliera d'amministrazione del Milan e Galliani, suo braccio destro dall'86, i rapporti sono pessimi e che in ViaTurati sia in atto un braccio di ferro fra i due?

9) Presidente Berlusconi, è vero che, anche a causa della grave crisi economica, lei potrebbe vendere il Milan a un oligarca russo, amico del suo grande amico Vladimir Putin o agli arabi (Qatar Investment Authority, fondo sovrano qatariota, proprietario anche del Psg, patrimonio stimato in 600 miliardi di dollari; Sheikh Ahmed Bin Saaed Al Maktoum, nipote di Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Emiro del Dubai, 16 miliardi di dollari di patrimonio personale stimato)?

10) Presidente Berlusconi, dopo la cessione di Ibrahimovic, i nomi accostati al Milan per il ruolo di centravanti sono questi: Tevez, Dzeko, Van Persie, Damiao, Matri, Pazzini. Ammesso e non concesso che ne arrivi uno, secondo lei il Milan sarà da scudetto e dove arriverà in Champions League?


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mercoledì 18 luglio 2012

- Rivoluzione

I tifosi del Milan hanno oggi l'ufficialità della cessione, dopo quella di Thiago Silva della settimana scorsa, anche di Ibrahimovic'.
Il club rossonero così, si ritrova senza i suoi pezzi più pregiati, in una stagione dove lo vede impegnato in Campionato, Coppa Italia e Champions League, senza essere favorito in nessuna delle tre competizioni.
Da una parte, il piacere di vedere un campionato livellato di molto tra le big, mentre il dispiacere di non vedere la possibilità di giocarsi la Champions neanche quest'anno.

Servono acquisti mirati e di qualità. Aver risparmiato con queste ultime due cessioni oltre 150 milioni, OBBLIGA la società ad investire per ripartire e tornare al proprio posto, in cima all'Italia, all'Europa, al Mondo.

Forza Milan, la maglia prima di tutto!


di Pietro L. Riillo @piexuus

domenica 1 luglio 2012

- Idea Rivoluzione in casa Milan

In casa Milan, la parola rivoluzione è senz'altro di moda.
Gli addii illustri di un considerevole numero di calciatori come Gattuso, Nesta, Inzaghi, Seedorf, Van Bommel, Zambrotta ecc. hanno di certo rattristito il popolo Milan, non solo perchè vanno via calciatori che hanno dato tanto sul campo per il Club, ma anche per tutti i tifosi del Milan che vedevano questi uomini come parte integrante della propria fede calcistica. Sarà dura vedere il nostro Ringhio con una maglia diversa da quella del Milan, lo stesso vale per Nesta o Inzaghi, ma anche Seedorf. Le vittorie, le emozioni, le gioie che questi campioni ci hanno regalato saranno sempre nel cuore dei tifosi.
Ora però... Si volta pagina! E bisogna farlo subito.
Sistemata, o quasi, la rogna legata ad una possibile cessione di Thiago Silva, il Milan deve puntare su un organico giovane ma accompagnato dall'esperienza. Un miscuglio di veteraneità e freschezza agonistica.
E' inutile dire che solo con i giovani, non si va da nessuna parte.
Pensate all'Arsenal, una delle squadre europee con la media d'età più bassa del continente, se non del mondo. E' una squadra che regala grande calcio, divertimento per chi ama questo sport, ma che arrivati nei punti cruciali delle stagioni, manca di un fattore determinante, l'esperienza.
Con questo palese esempio si vuol far capire che sì, i giovani servono prchè sono il futuro, ma non vanno mandati allo sbando.
Quindi ben vengano i restanti Ambrosini, Yepes, Bonera, Abbiati, Cassano e per ultimo Flamini.
La rivoluzione di cui parlavo inizialmente è quella riguardante il mercato.
Oggi, 1 Luglio, non possiamo negare che, oltre Montolivo (parametro zero) il Milan non ha ancora messo a segno alcun colpo di mercato degno di tale nome.
In un periodo in cui il Calcio Italiano per intero è in crisi, perchè l'unica squadra che punta sui parametri zero è il Milan?

Analizziamo l'attuale probabile formazione titolare del Milan:

Abbiati
Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini
Montolivo
Nocerino, Ambrosini
Boateng
Ibrahimovic', Cassano

Ora, non me ne vogliano i vari Antonini ed il capitano Ambrosini, ma per poter competere con altre realtà calcistiche come Barcelona, Real Madrid o Bayern Monaco ed aggiungerei anche le due squadre di Manchester, c'è bisogno di calciatori prima di tutto in salute fisica, che possano correre per 90 minuti e che sìano una certezza nel loro ruolo.
Massimo Ambrosini, ormai 35enne, non garantisce una presenza di 90 minuti in campo da vero Ambrosini.
Luca Antonini, invece,  è stato messo tante, troppe volte in discussione per la frequenza con la quale commette errori, che possono essere di tipo tecnico soprattutto.

E allora perchè non fare uno sforzo?
Sappiamo perfettamente le condizioni economiche della famiglia Berlusconi, messa in difficolta dopo il Lodo Mondadori, ma dato che il Milan è considerata da circa 8 milioni di tifosi solo in Italia come una religione, chiederemmo più rispetto verso la nostra fede calcistica.

Le idee?
Balzaretti per la difesa, il riscatto di Aquilani e l'aquisto di un difensore centrale che possa sostituire Alessandro Nesta.
Si fanno i nomi di Dedè dal Brasile, mentre il Milan ha messo già le mani su Acerbi.

La speranza è che in un modo o in un altro la questione ZERO SPESA in casa Milan finisca, perchè non c'è dubbio sul fatto che è solo spendendo soldi da investire sulla squadra che si vincono i trofei. Volete la prova? Molti già lo sanno ma lo scudetto 2011 vinto dal Milan arrivò proprio nella stagione in cui acquistammo grandi nomi come Ibrahimovic' e Robinho. Seguì la Supercoppa Italiana.

Sempre #ForzaMilan

di Pietro L. Riillo @piexuus

venerdì 22 giugno 2012

- Grazie Clarence

da Eurosport

 Clarence Seedorf saluta il Milan dopo dieci anni con una commossa conferenza stampa in Via Turati: "Anni intensi e passati troppo in fretta, come tutte le cose belle della vita", ma a 36 anni la sua carriera deve continuare: "Perché non ho mai ricevuto così tante proposte come in questo momento!"


Dieci anni di Milan, trecento maglie rossonere in Serie A, 100 in Europa: non c'è bisogno di arrotondare prima di dire 432 volte grazie a Clarence Seedorf. Poco fa l'ultimo sipario - conferenza stampa in Via Turati - dopo due Champions League, due scudetti, due Supercoppe Europee, due Italiane, una Coppa Italia e una Intercontinentale da bellissimo interprete: "Sono felice di dedicare questo momento agli ultimi dieci anni della mia vita e di Milan" - sono state le sue prime parole commosse.

VOLTARE PAGINA - Seedorf, 36 anni e una lunghissima carriera ventennale iniziata a 16 nell'Ajax, dice addio al Milan, ma non al calcio, perché può e vuole giocare ancora: "Del mio futuro parlerò fra qualche giorno, comunque posso dire che non ho mai ricevuto così tante proposte come in questo momento. Devo valutare tutto, dedicare attenzione e prendere tempo, riflettere e scegliere, come quando sono arrivato al Milan, lasciando l'Inter. Cerco di ragionare, guardando tutti gli aspetti che sono importanti e non solo quello calcistico: ci sono anche figli e famiglia, aspetti importantissimi da valutare. E poi il progetto mi deve convincere. Non sono i soldi il problema. Sono molto contento di poter continuare a giocare, per fortuna posso scegliere tra diverse proposte competitive: voglio fare la scelta giusta”.

LE RAGIONI DELL'ADDIO - Seedorf ringrazia tutti col consueto garbo, una cifra distintiva irrinunciabile: "Sono felicissimo di come ho vissuto e di come ho passato questi dieci anni al Milan. Sono stati anni intensi e sono passati troppo in fretta, come tutte le cose buone della vita. Ringrazio il presidente Berlusconi e lo staff del Milan, anche tutta la gente di Milanello e i tifosi, spero di poterli salutare in modo dignitoso. Sono stato per 14 anni in Italia (uno alla Sampdoria e tre all'Inter, ndr) e spero di aver sempre dimostrato la mia professionalità. Ringrazio l’Italia che mi ha dato due figli, resterò sempre legato a questo Paese, ma soprattutto alla città di Milano, con cui ho avuto il matrimonio più lungo". L'olandese (87 presenze in Oranje) spiega i motivi di un sereno e riflettuto addio al Milan: "Per un eventuale rinnovo avremmo trovato l'accordo, ma ho scelto di lasciare pensando al mio futuro. Ho chiesto consigli a Galliani sui percorsi, in passato, e ho sempre pensato che prima o poi avrei lasciato il Milan per fare un'altra esperienza calcistica e per continuare la mia carriera altrove, con le prospettive di proseguirlo in futuro qui. E' un'idea che avevo anni fa, penso sempre avanti. Pensare al dopo-carriera è importante, ma ora voglio vivere nuove esperienze. E' da due anni che ne parlo con la società e ora lascio una famiglia, persone con cui ho vissuto dieci anni per più ore e giorni che con la mia famiglia".

RICORDANDO MILAN-MANCHESTER... - Ancora tanti bei pensieri, tra i ricordi più belli e le prospettive future di un Milan senza Seedorf: "Porto con me ciò che ho vissuto a Milanello, è stata la mia casa, con tutti coloro che hanno partecipato alla vita di noi giocatori. Ma anche San Siro e Milan-Manchester United (semifinale di ritorno Champions League, 3-0 con rete di Clarence, ndr) che rappresenta non solo una partita ma la stagione più bella (2006/07, ndr) che ho vissuto col Milan: quell’energia e quell’unione pazzesca non le dimenticherò mai. Io lascio un Milan - prosegue Seedorf con una lucida analisi - che lotta per rimanere competitivo, con le difficoltà economiche che hanno tutti. Credo che con le capacità che abbiamo ne usciremo forti. E’ questione di tempo: ci sono generazioni che passano e il talento che c’è a disposizione è quello che è, ma credo che il Milan riuscirà a cavarsela bene, ancora per molto tempo, sia in Italia che in Europa. E’ una fase di passaggio. Solo questo. Se ce ne fosse bisogno sarò sempre pronto a dare una mano a questo club. Un po’ come ha fatto Maldini con noi.”
ARRIVEDERCI CON LODE - Qualche battuta conclusiva sul suo eventuale successore -“Forse ce l’ho in casa, ma bisogna aspettare un po’!" - e da saggio veterano del calcio: "Sono cambiate mentalità e professionalità. E i valori, che sono importanti nella vita e nello sport, devono essere ritrovati ad ogni costo”. Grande Clarence, professionista di tutto.

venerdì 8 giugno 2012

- Milan, triplo colpo Dzeko, Akinfeev e Yarmolenko

Secondo quanto riporta oggi Goal.com, il Milan starebbe pensando ad un triplo colpo: Edin Dzeko, Igor Akinfeev e l’ucraino Andryi Yarmolenko. Per quel che riguarda il primo, si tratta di una vecchia conoscenza in via Turati: un paio di stagioni fa, il bosniaco fu al centro di una vera e propria telenovela estiva, con il Milan e la Juventus a contendersi l’attaccante allora al Wolfsburg. Ebbe la meglio il terzo incomodo, il Manchester City, che offrì un contratto faraonico al ragazzo. Che però non si è mai ambientato del tutto e nella stagione appena conclusa ha fatto tanta panchina. Scenario che potrebbe addirittura peggiorare il prossimo anno con l’arrivo al City di altri campioni: ecco perché Dzeko starebbe valutando la partenza e i rossoneri ci starebbero facendo un pensierino, ancora una volta in concorrenza con la Juve.


Capitolo Akinfeev. Il Buffon di Russia piace tanto a Galliani e Allegri, viene da due gravissimi infortuni ma pare del tutto recuperato. Con Amelia in uscita e Abbiati pronto a firmare il contratto di fine-carriera, il russo sarebbe l’elemento ideale per la ‘porta del futuro’, ma per il suo cartellino il Cska Mosca chiede al momento almeno 9 milioni di euro. Infine, Yarmolenko. Stessa nazionalità di Shevchenko, pare sia sponsorizzato proprio dall’ex pupillo di Silvio Berlusconi: dalle caratteristiche tecniche più simili a quelle di Arjen Robben che a Sheva, Yarmolenko potrebbe essere il sostituto ideale del partente Robinho. Per assicurarselo, però, servono almeno 14 milioni.

giovedì 7 giugno 2012

- Milan, arriva lo sceicco

Berlusconi incontrerà Al Maktum
Il vertice è in programma per la prossima settimana e, al momento, è catalogabile alla voce "visita di cortesia". Quando però uno sceicco, in questo caso il primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Rashid Al Maktum, fa tappa in Italia per una chiacchierata pensare all'ingresso di soldi freschi è una conseguenza naturale. Dall'altra parte del tavolo ci saranno Berlusconi e Galliani: che sia in arrivo un'offerta? La domanda oggi non ha una risposta anche perché Al Maktum rappresenta Emirates, il main sponsor del Milan, ed effettivamente la sua giornata milanese potrebbe nascere e morire all'interno di questo rapporto. Il nome dello sceicco degli emirati era però già stato abbinato in passato al club di via Turati e, quindi, escludere che si possa parlare del pacchetto quote rossonere sarebbe un errore. L'ultima volta si parlò di un'offerta da 500 milioni per acquistare il 35% della società di Berlusconi e, immediatamente, la notizia fu smentita. Questa volta, però, l'ipotesi accordo circola un po' dappertutto. Ce l'aveva anticipata il nostro Carlo Pellegatti ieri a Studio Sport e si è ricavata uno spazio importante su tutti i quotidiani in edicola oggi. Insomma, facendo uno più uno e mettendo sul piatto il difficile momento economico del Milan, viene naturale pensare che allo sceicco, appassionato di sport e investimenti, possa realmente interessare l'ingresso in uno dei club più importanti d'Italia e d'Europa. Ingresso che farebbe, manco a dirlo, la gioia di Adriano Galliani, alle prese anche mercoledì con una giornatina mica male. L'ultima offerta da rispedire al mittente è arrivata dal Psg e non ha riguardato Ibra, ma Thiago Silva. Leonardo ha provato a convincere l'ad rossonero offrendo la bellezza di 40 milioni cash e pareggiando così l'offerta del Barcellona. Galliani ha risposto un'altra volta "no grazie" sperando, in cuor suo, di riuscire presto a muoversi sul fronte acquisti senza dover fare i conti con le possibili, eccellenti, cessioni. Insomma, avesse in tasca i soldi di Al Maktum i tormentoni Thiago Silva e Ibra si chiuderebbero in un batter di ciglia. E senza rimpianti. Intanto, ma siamo alla strategia bella e buona, il Barcellona si è affrettato a consegnare ai suoi quotidiani (Sport e Mundo Deportivo) la resa nella rincorsa a Thiago. A quelle cifre, spiega il club blaugrana, non si può trattare. Resta, quindi, lo sceicco. Che sia quello del Psg o l'amico Al Maktum.

martedì 5 giugno 2012

- Caso Ibra, il Milan ha un'idea: venderlo per tenere Thiago Silva

da LaStampa

 Il Psg avrebbe pronti 40 milioni di euro, ma Galliani smentisce. Inevitabile un addio se dovesse partire Thiago Silva


MILANO - In tempo di crisi finanziaria Adriano Galliani chiede aiuto ai suoi giocatori. Il messaggio che l’ad rossonero ha fatto trapelare attraverso i loro agenti è il seguente: «Accettate una spalmatura del vostro stipendio». Il discorso vale soprattutto per chi guadagna dai 4 milioni di euro in su. Gente come Robinho, Ibrahimovic e lo stesso Pato sono interessati alla manovra al risparmio. Lo svedese è il primo della lista visto che costa 12 milioni all’anno. Ma non sarà facile convincerlo e così il suo agente Mino Raiola ha già iniziato a guardarsi intorno. A Parigi sono sicuri: Carlo Ancelotti vuole Ibrahimovic e secondo la France Press sarebbe stata formulata un’offerta di 34 milioni più 6 di bonus. Un somma molto interessante che consentirebbe di respingere con molta più facilità le richieste che arrivano per il vero pezzo pregiato della rosa: Thiago Silva. La cessione di Ibra non creerebbe problemi né tra i tifosi rossoneri nè nello spogliatoio. Gli attacchi di ira dell’attaccante hanno stancato molti giocatori, soprattutto i più giovani, condizionati nel rendimento dalla sua eccessiva arroganza. Ecco perché Galliani aspetta con impazienza di leggere il fax annunciato dall’agenzia francese.

Ieri, quando ha appreso la notizia, ha commentato: «Di solito quella è una fonte attendibile». Poi però ha fatto retromarcia: «È tutto falsissimo, non abbiamo ricevuto alcuna offerta per Ibra, l’unico giocatore che vuole tutto il mondo resta Thiago Silva». Sulla stessa lunghezza d’onda Leonardo, che ha negato fermamente l’interesse per lo svedese: «Non ci siamo mossi». Resta però l’ottimo rapporto tra le due società confermato anche ieri dall’ad rossonero: «Leo è uno di quegli uomini per cui si può cadere in tentazione». Il sogno del club parigino è formare un attacco con Menez o Pastore e Lavezzi alle spalle di Higuain. Carletto si affiderà ancora al tanto amato albero di Natale. Se dovesse saltare l’operazione con l’argentino, potrebbe prendere corpo l’operazione Ibra, per la gioia dello stesso Silvio Berlusconi che non ha mai amato fino in fondo il giocatore, nonostante il suo eccellente rendimento in campionato. Per risanare il bilancio e ricostruire la squadra come vuole Allegri, c’è bisogno di denaro, quindi è indispensabile una cessione. Non basterà la proposta avanzata da Galliani di spalmare gli ingaggi. Se dovesse essere ceduto Ibrahimovic, l’addio a Thiago Silva non sarebbe più scontato. Ecco perché tutti fanno il tifo per l’addio allo svedese. Basta aspettare. Galliani oggi sbarcherà dalla Crociera sulla Nave Msc e da Tunisi tornerà in Italia. Molto probabilmente incontrerà Raiola che su una cosa è già stato chiaro: i francesi devono rivedere le cifre per il suo assistito. Parlano infatti di uno stipendio di 4 milioni all’anno, circa un terzo di quanto guadagna al Milan. Prima però dell’eventuale spalmatura chiesta da Galliani.

lunedì 4 giugno 2012

- Thiago L' Insostituibile

da Goal.com
I rossoneri lo sanno bene: il mercato abbonda di punte di livello, più difficile trovare un grande difensore. Così se dovesse esserci un sacrificio sarebbe lo svedese a partire.

Se fosse necessario fare un sacrificio, quale sarebbe il male minore: cedere Thiago Silva oppure Ibrahimovic? Questa domanda, nelle ultime settimane, sarà risuonata centinaia di volte nella testa dell'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, ed è la stessa che si stanno ponendo i tifosi, visto il clima di austerity che sembra caratterizzera il mercato del club di via Turati quest'estate.

E' più facile ripartire senza il difensore brasiliano o senza il carismatico attaccante svedese? Di sicuro una scelta non semplice, destinata comunque, qualora fosse presa, a suscitare le polemiche di chi la pensa diversamente. La società rossonera sembra però, a riguardo, non avere molte incertezze: "Thiago non si tocca", ha assicurato ieri sera lo stesso Galliani. E gli ha fatto eco il tecnico Allegri: "Sono convinto che al 99,9 per cento resterà".

La maggioranza dei dirigenti rossoneri sembrerebbe pensarla un po' allo stesso modo: con Thiago Silva il Milan perderebbe un campione nel suo ruolo, uno di quelli che nascono, ad andar bene, ogni vent'anni. Un difensore che Franco Baresi, nei giorni scorsi, non ha esitato a incoronare come suo erede. Del resto, sono i fatti a dimostrarlo. Senza il proprio perno difensivo infortunato, i rossoneri hanno dilapidato il vantaggio sulla Juventus, perdendo uno Scudetto che a un certo punto sembrava in cassaforte. Thiago Silva, con la sua presenza e la sua personalità, dà infatti sicurezza a tutta la squadra, che con lui in campo gioca più tranquilla e riesce a esprimersi su livelli più alti. Al momento, sulla piazza, di difensori centrali del suo spessore e della sua professionalità non se ne vedono nel mondo, ad indicare di quale diamante custodisca il Milan in questo momento. Senza contare l'età anagrafica del brasiliano, che a 27 anni è nel pieno della sua carriera da calciatore.

Certo, la rinuncia a Ibra non sarebbe affatto indolore. Trascinatore come pochi, lo svedese ha dimostrato, quando in serata di grazia, di poter cambiare da solo l'andamento di una partita. Ma, e c'è un ma, questo è, probabilmente, al contempo il suo pregio e il suo limite.

Come la stagione appena conclusa ha dimostrato, infatti, Ibra è stato di volta in volta l'uomo in più o l'uomo in meno del Milan, che, nelle sue giornate no, ha spesso condizionato in negativo le prestazioni della squadra, a causa di un gioco che aveva l'ex punta nerazzurra come unico proprio terminale. Un'Ibra, dunque, che quando non al meglio, fisicamente o mentalmente, può diventare improvvisamente un 'peso' per i suoi stessi compagni, chiamati a supportarlo. Di punte di livello, inoltre, sulla piazza ce ne sono diverse, per cui un eventuale sostituto sarebbe indubbiamente più semplice da individuare di quanto non sia quello di Thiago Silva. Ecco perciò che, nonostante la classe indiscutibile, è proprio lo svedese il maggiore indiziato a lasciare Milanello nel caso in cui le casse societarie richiedessero un sacrificio doloroso. Impensabile rinunciare a Thiago Silva, perché significherebbe rifondare completamente un reparto, quello difensivo, già indebolito dall'addio di Alessandro Nesta, con tutti i rischi che questo comporterebbe.

mercoledì 30 maggio 2012

- Il PSG torna all’assalto di Pato

da SerieACalcio.com
A Gennaio fu il presidente Berlusconi ad interrompere la trattativa e a lasciare il papero in casa rossonera, adesso farà la stessa cosa? Infatti secondo fonti molto vicine alla società, si vocifera che i sceicchi del club francese siano tornati alla carica per acquistare il papero rossonero, forti anche della richiesta lanciata da Carlo Ancelotti che vuole a tutti i costi il forte e giovane attaccante rossonero. Si vocifera che il Psg sia pronto a mettere sul piatto ben 35 milioni di euro, una cifra che attualmente non si può rifiutare visto che il giocatore è sempre colpito da infortuni e trascorre quasi tutta la stagione in infermeria. Però i conti non tornano un po a tutti, perchè il club francese vorrebbe acquistare il Papero se sono consapevoli della sua fragilità fisica? Perchè non puntare altrove o su altri giocatori. Ricordiamo che al PSG piace Lavezzi, ma la trattiva ancora non è decollata per mille ostacoli e per via del forte interessamento dell’Inter, allora si potrebbe dirottare su Higuain che potrebbe lasciare Madrid ma anche su di lui c’è mezza Europa ed anche la Juventus e allora in casa francese si è deciso di puntare tutto sul papero, anche se in giro per il mondo ci sono altri e forti attaccanti. Attualmente il club rossonero non ha ricevuto nessuna offerta. Non ci resta che aspettare.

martedì 29 maggio 2012

- Balotelli, Dzeko o Tevez per il dopo Ibra

da Quotidiano.net
Milano, 28 maggio 2012 - Forse neppure il tempo (Europei prima e vacanze dopo) servirà o basterà per ricucire lo strappo fra Zlatan Ibrahimovic e il Milan. Dopo le lamentele dei suoi compagni di squadra, i duri faccia a faccia con Allegri (memorabile quello in Champions nello spogliatoio dell’Highbury alla fine del primo tempo con l’Arsenal avanti 3-0) e le pesanti richieste a Galliani, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le esternazioni del giocatore dal ritiro svedese. Perché se è vero che tutto, ma proprio tutto, è stato concesso a Ibra in questi due anni (prendere a pugni Onyewu, farsi squalificare più volte in campionato per gesti ingiustificabili, batter cassa a fine stagione) è anche vero che ora ad aver perso la pazienza è la proprietà. Silvio Berlusconi e la figlia Barbara considerano come un tradimento lo sfogo di Zlatan, un vero e proprio danno d’immagine per il club più titolato al mondo. «Il Milan non ha soldi per rinforzare la squadra» ad Arcore viene considerata una pugnalata alle spalle. Magari saranno pure considerazioni legittime di un calciatore, il quale ha in mente «niente soldi, niente ambizioni», ma una cosa è pensarlo, altra è dirlo ad alta voce. E quelle parole da tre giorni sono come degli spilli piantati nei nervi della società. Senza considerare che, al raduno del 9 luglio, Allegri e lo spogliatoio non reagirebbero certo bene di fronte a questo tipo di considerazioni. Per tutti questi motivi, anche se nessuno ufficialmente lo dice, Ibrahimovic è in vendita. Chiusure drastiche al mercato in uscita non ce ne sono mai state da parte di Galliani, anche quando si è parlato del corteggiatissimo Thiago Silva. Solo smentite di facciata o mezze ammissioni, tanti sorrisetti e alcuni silenzi sospetti. Del resto le migliori trattative si fanno a fari spenti. Ecco perché si attendono segnali dal Real, dal Manchester City o dal Chelsea. Per 20-25 milioni lo svedese potrebbe partire, e una volta liberatosi dall’ingaggio zavorra (24 milioni lordi all’anno) il Milan potrà pensare al sostituto. Lo scambio Ibra-Tevez sarebbe la cosa più logica, ma anche il nome di Balotelli ci può stare. Più defilato Dzeko, vecchio pallino dei dirigenti rossoneri: adesso ha un ingaggio molto oneroso. Da non tralasciare la più “economica“ delle soluzioni: il ripescaggio di Maxi Lopez. Ma guai a dirlo a Zlatan e sopratutto ai tifosi. D’accordo che si deve risparmiare, ma così sarebbe davvero troppo...

lunedì 28 maggio 2012

- Berlusconi liquida Ibra e Robinho, ma Thiago non si tocca

da Goal.com
Il club rossonero ha deciso di dare il via libera alla cessione dello svedese. Con lui partirà anche Robinho; al loro posto potrebbe arrivare Tevez, ma si punta anche su Pato...

Il Milan ha deciso: si può fare a meno di Zlatan Ibrahimovic. La scelta porta la firma di Silvio Berlusconi, fortemente irritato per le ultime esternazioni dello svedese sulla presunta mancanza di soldi della società rossonera. Il patron si sarebbe deciso a vendere lui e Robinho per trattenere Thiago Silva, ritenuto evidentemente indispensabile, al contrario dei due compagni di squadra.

La decisione sarebbe dettata, ovviamente, anche da motivi economici, visto che la cessione di Ibra permetterebbe al Milan di risparmiare almeno una cinquantina di milioni tra ingaggio e rate dovute al Barcellona. Possibile destinazione dello svedese, come riferito dal Corriere dello Sport, potrebbe essere il Chelsea, più che i 'soliti' City o Real, dove ritroverebbe Mourinho.

I Blues troverebbero in lui il perfetto erede di Drogba. Il Diavolo, dal canto suo, potrebbe tornare all'assalto per Carlos Tevez, ritenuto più abbordabile di Balotelli. I contatti tra Galliani e l'agente dell'argentino Joorabchian non sono mai cessati in questi mesi.

Nel contempo, si punterà molto sul recupero di Pato, atteso dall'esame Olimpiadi. Dovesse superarlo, potrebbe riguadagnarsi un posto di spicco sul palcoscenico milanista. Per Robinho, invece, la scelta è tra un ritorno al Santos e i petrodollari degli arabi. Il Milan vuole ripartire senza il brasiliano. E senza l'ingombrante Ibra...

venerdì 25 maggio 2012

- Editoriale Goal.com - Sacrificio necessario ma...

da Goal.com

  guai a toccare Thiago Silva: ecco perchè Robinho è l’uomo-chiave del mercato del Milan 

L'attaccante brasiliano, corteggiato dal Santos e dal Malaga, potrebbe essere il grande sacrificato sull'altare del bilancio. Ma sono tanti gli intrecci legati alla sua cessione...

 Da una parte le esigenze di bilancio, dall’altra l’obbligo di restare competitivo in Italia e in Europa: diviso tra il cuore e la ragione, Adriano Galliani si appresta ad affrontare una delle più difficoltose campagne acquisti della sua più che ventennale carriera in rossonero. Tra l’assalto a Thiago Silva, l’equilibrio instabile di Ibra, l’ambizione presidenziale e il pesante fardello di quel -67 a bilancio, che costringerà anche quest’anno l’amministratore delegato del club di via Turati ad un mercato fatto di ingegno e fantasia.

Una rinuncia stavolta sembra però inevitabile per permettere alle casse rossonere di respirare e al tempo stesso di cercare di rinforzare la rosa da mettere a disposizione di Allegri. A gennaio la scelta ricadde di fatto su Pato, nome difficilmente spendibile nell’attuale mercato visto che i problemi fisici del ‘Papero’ hanno intaccato non poco la valutazione del giocatore. Sembrava che il grande sacrificato potesse essere Ibrahimovic, uomo dai numeri pazzeschi in ogni senso: 34 i goal messi a segno quest’anno con la maglia del Milan, circa 12 i milioni che il club rossonero ha versato sul conto in banca dello svedese per questa stagione. L’età e il maxi-ingaggio rendono difficilmente ipotizzabile l’assalto di un top club a Zlatan, al quale il solo Mancini potrebbe probabilmente far la corte.

Il City ha però virato con decisione ormai da diverse settimane su Thiago Silva, l’altro grande top player in forza al Milan. Perdere il brasiliano è il grande incubo dell’estate di Galliani, che rischia diverse notti insonni a causa dell’assedio delle superpotenze europee. Da Manchester, Barcellona e Parigi stanno tempestando di telefonate l’ad rossonero, che cercherà finchè possibile di ignorare le tentazioni. Un catenaccio che potrebbe però saltare clamorosamente davanti ad un’offerta da 50 milioni di euro. L'eventuale cessione di Thiago Silva getterebbe però il Milan in un vero e proprio baratro tecnico: il buco in bilancio (che al netto degli incassi stagionali si aggira in realtà sui 30 milioni) verrebbe ripianato, ma reperire sul mercato un centrale dello spessore del brasiliano sarebbe una missione impossibile anche per chi negli anni, in un modo o nell’altro, è riuscito ad ovviare ad addii eccellenti come quelli di Shevchenko, Maldini e Kakà. Il mercato non offre difensori a cinque stelle, certezze assolute di livello internazionale e pensare di rimpiazzare Thiago Silva con Silvestre o Ogbonna sarebbe un’eresia. E’ per questo che Galliani sta battendo ogni altra strada possibile per racimolare fondi ed evitare di dover cedere un top player: diversi i milioni fin qui risparmiati grazie agli addii dei senatori e al mancato riscatto di Maxi Lopez e Aquilani (che si cercherà di strappare al Liverpool con un forte sconto, spingendo il centrocampista a ridursi notevolmente l’ingaggio), tante le pedine da spendere sul mercato, considerando il folto numero di giocatori in prestito o in comproprietà in giro per l’Italia e l’Europa.

Il taglia e cuci di Galliani potrebbe però non esser sufficiente e per questo un campione rischia di finire sul mercato. Thiago Silva? Ibra? No, Robinho. Il brasiliano ha avuto un rendimento decisamente inferiore a quello della prima stagione in rossonero e la concorrenza di Pato, Cassano ed El Shaarawy rischia di fargli perdere sempre più minuti. Da non sottovalutare anche le frizioni di fine stagione con Allegri, che ha sempre considerato Binho un elemento importante per il Milan ma ha finito col lasciarlo ai margini nel momento cruciale della stagione. Al certificato interesse del Santos si è aggiunto anche il Malaga, che ha grandi ambizioni e risorse economiche importanti. Dalla cessione di Robinho Galliani potrebbe riuscire a strappare circa 20 milioni di euro, una somma che potrebbe dare la forza necessaria all’amministratore delegato rossonero per resistere agli assalti su Thiago Silva, l’unico vero insostituibile di questo Milan. Al di là dell’esito della telenovela legata al futuro del difensore brasiliano, Robinho potrebbe in ogni caso essere indiziato a far le valigie, visto che alla sua partenza sembrano legate diverse storie del mercato rossonero. Basti pensare a Ganso, il cui nome è sempre ben presente nella mente di Galliani, o anche a Mario Balotelli, il cui arrivo a Milano è possibile soltanto qualora dovesse liberarsi uno posto nel reparto offensivo del club di via Turati. Con Ibra, Cassano, Pato ed El Shaarawy, per motivi diversi, pressoché certi di far parte della rosa del prossimo anno, l’unico a rischio è Binho. Che in un modo o nell’altro sembra davvero poter essere l’uomo-chiave del mercato del Milan…

martedì 22 maggio 2012

- Strootman è possibile?

da Calciomercato.it
MERCATO MILAN IN OLANDA SI CERCA IL SOSTITUTO DI VAN BOMMEL / MILANO - Il Milan cerca il sostituto di van Bommel in Olanda. Secondo quanto riportato da 'La Gazzetta dello Sport', obiettivo numero uno è Kevin Strootman, 22enne centrocampista del Psv Eindhoven. Il club rossonero avrebbe battuto la concorrenza del Manchester United per colui che è considerato l'erede di van Bommel, ma non è detto che il Psv (in fase di ricostruzione con Advocaat) lasci partire uno dei pezzi pregiati della rosa. Se non si riuscisse ad arrivare a Strootman, Galliani punterebbe Adam Maher, 18enne di origine marocchina che gioca nell'Az Alkmaar dal 2010.

- Il Milan vende?

da Eurosport
Non serve essere un massmediologo per capirlo. Basta conoscere anche soltanto un poco il "modus operandi" del Milan per capire che qualcosa di molto importante bolle in pentola. Qualcosa di veramente grosso, se si considera che tra un senatore e l'altro, nel giro di una decina di giorni hanno fatto visita alla sede di via Turati anche due soggettini dal peso specifico difficilmente trascurabile come Mino Raiola e Roberto Mancini. Visite di cortesia, si è limitato a dire qualcuno. Ma, ripetiamo, non serve una grande esperienza per capire che oltre alla cortesia c'è di più. C'è una trattativa in fase embrionale che potrebbe cambiare il volto del Milan e definire appieno la strategia dei rossoneri dall'estate 2012 in avanti. Perché Mancini non ha passato quasi un'ora con Adriano Galliani per parlare del più e del meno. Il manager del Manchester City era in missione diplomatica, la prima da quando gli sceicchi gli hanno concesso un'estensione dei poteri che gli permetterà di muoversi in prima persona sul mercato. Il Mancio, insospettito dalle voci che rimbalzano dalla Spagna, ha voluto chiedere notizia su Thiago Silva. E la risposta di Galliani non si è fatta attendere. Certo, l'ad rossonero ha sparato una cifra alta per il difensore brasiliano (valutato 50 milioni di euro, anche se sul fatto che si tratti di una valutazione eccessiva si potrebbe discutere a lungo), ma al tempo stesso ha fissato il prezzo, lasciando intendere che nessuno è incedibile. Basta pagare il giusto e anche il miglior difensore al mondo, il capitano rossonero del futuro, può andarsene. Il nocciolo della questione è tutto qui. Galliani ha fatto il prezzo, il Milan è disposto a vendere e il Manchester City è interessato fortemente all'acquisto. Tutto il resto è la trattativa che, iniziata ieri sera, durerà probabilmente sino alle fasi calde del mercato. Mancini cercherà di ammorbidire le richieste rossonere con l'inserimento di Mario Balotelli, mentre il Diavolo spererà sino all'ultimo in un'asta con il Barcellona (club al quale deve ancora la seconda rata per Zlatan Ibrahimovic). Lasciate perdere le smentite o le parole di Massimiliano Allegri, che in serata è intervenuto per fare la voce grossa e dire che Thiago Silva e Ibrahimovic non se ne andranno. Quando un club fissa il prezzo, si tratta soltanto "dell'inizio della fine". Adesso è soltanto una questione di tempo, ma il fatto che Silvio Berlusconi abbia chiuso i rubinetti a Galliani implica per forza di cose che non soltanto si taglino i senatori, ma si venda anche un pezzo grosso. Come nell'estate del 2009, quando a partire fu Kakà e soltanto in extremis fu fatto saltare in aria da Leonardo il trasferimento di Andrea Pirlo al Chelsea. Il nastro si è riavvolto e la storia è ripartita da lì, nonostante qualcuno voglia ancora negare l'evidenza. Quelli che lo hanno già capito hanno salutato la ciurma - ricordate le parole d'addio di Gattuso e Nesta, due che hanno lasciato intendere che la società non avrà più gli stessi obiettivi di prima e di non volersi sporcare le mani nel finale di carriera -, gli altri saranno costretti a farlo presto. Il vento è girato, non resta che attendere dove porterà la barca rossonera.

sabato 19 maggio 2012

- Rigoni, il Milan lo vuole gratis

da LaStampa.it

L'agente del centrocampista incontra i dirigenti rossoneri: in cambio potrebbero arrivare dei giovani. Ma per il cartellino il Novara chiede 2,5 milioni

 Marco Rigoni al Milan? Ormai è diventato un refrain consumato dopo che il centrocampista azzurro ha ricevuto i complimenti da Galliani al termine della partita col Milan.

 Il centrocampista ha ribadito la sua volontà di rispettare il contratto che lo lega al Novara ancora per due stagioni. Ma a spingere per un trasferimento è il suo procuratore - lo è anche di altri calciatori rossoneri - D'Amico. Ieri ha incontrato i dirigenti del Milan per definire la situazione: la squadra vice campione d'Italia lo vorrebbe gratis in cambio di qualche giovane, mentre il Novara valuta il suo bomber 2,5 milioni di euro. Intanto Rigoni in questi giorni si gode le vacanze agli Internazionali di tennis al Foro Italico di Roma: è un appassionato della disciplina e grande tifoso di Roger Federer.

venerdì 18 maggio 2012

- TIZIANO CRUDELI IN LACRIME!!! L'addio!


Grazie!

- In cerca di ricchi azionisti

da IlSole24ore.com

Un miliardo di euro. È questa la cifra che è nella mente di Silvio Berlusconi per l'Ac Milan. Sono le risorse iniettate dalla sua famiglia per investire nel club rossonero negli ultimi 26 anni, dall'acquisizione (il 20 febbraio 1986) ad oggi: capitali che la holding Fininvest ha dovuto tirare fuori dal cilindro ogni anno per comprare i giocatori e coprire le perdite della società calcistica.
Da questa cifra bisogna partire per capire il futuro del Milan. Al dossier, grazie ad alcune banche che hanno lavorato in passato per Fininvest (come Bnp Paribas e Hsbc), si sono avvicinati potenziali investitori stranieri: corteggiamenti ai quali la Fininvest, guidata da Pasquale Cannatelli, malgrado le smentite, non è insensibile. Un socio di minoranza non sarebbe sgradito. Qualche tempo fa il club era entrato nel radar di gruppi mediorientali, area dove il Milan ha un certo appeal (la compagnia aerea Emirates di Dubai è sponsor dei rossoneri).
Più recentemente, avrebbero esaminato il dossier investitori cinesi, Paese per il quale il Milan rappresenta la massima espressione del calcio italiano. Ma la realtà dei fatti, più che in generiche manifestazioni d'interesse, sta nei numeri. Quindi in quel miliardo che continua a restare nella mente di Silvio Berlusconi per la sua creatura, malgrado il mondo nell'ultimo anno e mezzo sia cambiato. La valutazione dei rossoneri, per l'ex-premier, non può infatti discostarsi molto: tanto che qualche tempo fa si era parlato di 750 milioni. Ma con il fair play finanziario imposto dall'Uefa al calcio, il Milan dovrà stare attento ai bilanci. E la stessa Fininvest deve confrontarsi con le sue controllate, un tempo galline dalle uova d'oro, ora in difficoltà. A cominciare da Mediaset, con il titolo ai minimi in Borsa e i profitti in calo dell'85% nel primo trimestre.
Il dibattito sembra aperto in famiglia. Tra i figli, Marina e Piersilvio sembrano poco interessati alle vicende calcistiche, mentre Barbara rimane la più accanita sostenitrice della passione del padre. Venerdì scorso, ad Arcore, c'è stata una cena tra Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e l'allenatore Massimiliano Allegri. Tuttavia la campagna acquisti (tra i possibili obiettivi Tevez o Mario Balotelli) è alle porte. E un partner azionario (sulla scia di quanto fatto dalla Lafico con la Juventus) potrebbe essere gradito. Ora Fininvest si trova di fronte a una riflessione: sarà ancora possibile continuare a coprire le perdite dei rossoneri a fine anno? O meglio trovare un partner? Di sicuro con una mega-valutazione non c'è investitore, né cinese né arabo, disposto a strapagare una minoranza. Diverso, però, sarebbe se le pretese scendessero. Ma, come fanno notare ambienti vicini alla Fininvest, il Milan è qualcosa che esula dal business della holding. È terreno di Silvio Berlusconi e sarà lui ad avere l'ultima parola sulla vicenda.

- Milan, Robinho per Ganso

Da Calciosport24.it


CORSPORT (F. FEDELE) – Caos-attaccanti in casa rossonera. In attesa di definire i complessi contorni del caso-Ibrahimovic, per la seconda volta da gennaio ad oggi Maxi Lopez resta «congelato» almeno per un altro mese perché l’ad Galliani, che ieri ha incontrato i fratelli D’Amico agenti del bomber argentino, vuole prendere tempo. Nel frattempo, però, è trapelata una clamorosa indiscrezione: Diego Forlan, dopo un solo anno non brillantissimo nell’Inter, starebbe trattando la rescissione del contratto (due stagioni a 3,5 milioni di euro) anche perché il suo procuratore, Bolotnikov, avrebbe avuto nel frattempo un contatto con il Milan che è interessato a soluzioni di pregio ma sempre low cost o a parametro zero; su Forlan c’è sempre l’Atletico Mineiro. Terza vicenda: Robinho potrebbe tornare in Brasile per arrivare finalmente a Ganso.

OVERBOOKING - Il club in questo momento ha in organico sei attaccanti: Ibrahimovic, Cassano, Pato, El Shaarawy, Robinho e Maxi Lopez. Che, comunque, non verrebbe riscattato dal club di via Turati per 8,5 milioni di euro come richiesto dal Catania. Il Milan eventualmente è pronto a offrire 3-4 milioni in contanti con l’aggiunta di qualche giovane. Maxi, quindi, ha deciso di attendere l’evoluzione della situazione così come aveva fatto lo scorso gennaio. Vuole aspettare almeno fino al 21 giugno, il termine ultimo per il riscatto da parte del Milan, per vedere anche come si evolveranno le situazioni di Ibrahimovic e Robinho, entrambi possibili partenti. Intanto sarà uno degli ospiti (con Galliani, Allegri e Ancelotti) della «Crociera Rossonera» in programma dal 2 al 9 giugno sull’ammiraglia della Msc, uno dei principali sponsor del club di via Turati.

IBRA E MAXI - Lo svedese è in fermento, non sembra soddisfatto della situazione che si sta creando qui al Milan che viene tempestato da continue e lusinghiere offerte per Thiago Silva. Ma, in realtà, a Zlatan è rimasta una sola via di «fuga». Quella che potrebbe condurlo a Madrid dove lo aspetta Mourinho. La pista che porta al City per ora è inaridita. Galliani sarà uno degli ospiti d’onore della finale di Champions League in programma domani sera a Monaco, raggiungerà già oggi la capitale bavarese dove incontrerà tutti i più alti esponenti delle super-potenze europee, compreso il numero 1 del Real Madrid, Florentino Perez, suo grande amico, con il quale ha sempre avuto ottimi rapporti mercantili. Vedrà anche gli emissari del City per trattare Balotelli o Tevez: uno dei due potrebbe essere il sostituto di Ibra. Per questa ragione Galliani ha congelato la trattativa di Maxi Lopez. Il quale, come aveva fatto nel mercato invernale, ha deciso di aspettare il Milan fin quando sarà possibile, quanto meno fino alla conclusione del prossimo Europeo. Andrà in vacanza, non starà più rinchiuso in albergo, ma penserà solo al Milan.

ROBINHO E GANSO - In attesa di chiarire la situazione di Ibrahimovic, con Maxi Lopez ancora una volta in «sala d’attesa», il Milan sta sondando le possibilità di poter cedere Robinho in Brasile. E’ vero che il presidente del Santos, Oliveira Ribeiro, ha manifestato molte perplessità sul rientro in tempi brevi del milanista a causa dell’ingaggio elevato (6 milioni di euro netti a stagione garantiti fino al 30 giugno 2014) che sembra fuori dalla portata del club paulista. Tuttavia Ribeiro vuole prendere tempo: il Santos sta disputando la Coppa Libertadores e, se dovesse rivincerla, punterebbe con grande convinzione al Mondiale per Club perso lo scorso anno contro il Barcellona. Il Milan, quindi, potrebbe trarre concreti benefici dalla cessione di Robinho. Quale contropartita tecnica il Santos è pronto a offrire il portiere Rafael (dotato di passaporto comunitario) che è uno dei più promettenti giovani (22 anni) a livello mondiale. La sua valutazione (5-6 milioni di euro) è molto conveniente. Ma il vero obiettivo di Galliani resta Ganso, un giocatore che il Milan non ha mai smesso di seguire.

giovedì 17 maggio 2012

- Mercato Milan: le idee per la difesa. Eccole

da Goal.com
Per rinforzare la difesa il Milan ha tante idee: da Silvestre ad Acerbi, passando per Albiol


 Dopo essere stato confermato come allenatore del Milan anche per la prossima stagione il tecnico Max Allegri sta cercando di organizzare il mercato estivo con la società di Via Turati, cercando di non pensare alla questione Ibrahimovic, che sta tenendo banco in questi giorni.

 Ci dovranno essere, per avere un Milan competitivo, degli arrivi sia in difesa che a centrocampo. Per quanto riguarda il reparto arretrato salgolo le quotazioni dell'ex-Stoccarda Khalid Boulahrouz, che può arrivare a parametro zero e può giocare sia come esterno destro che come difensore centrale. Piacciono molto anche Acerbi del Genoa e Silvestredel Palermo.

 Ma sul taccuino di Braida ci sono anche Albiol e Vertonghen. Il primo vuole capire se continuerà o meno a stare in panchina nel Real di Mourinho. Il Lanciere invece, che ha anche una buona dimestichezza con il goal, cerca invece in una big un contratto importante per la sua carriera.

martedì 15 maggio 2012

- Champions: il Milan torna in prima fascia

da LaGazzettadelloSport Il Milan, con 22.271 punti, è stata la squadra italiana che ha conquistato il coefficiente più alto (secondo il Napoli a quota 21.271) nel ranking europeo, nell'annata 2011-2012 delle coppe europee. In virtù di questa performance, la squadra rossonera è 12esima nel ranking europeo ma sarà nella prima urna del sorteggio di Montecarlo nel prossimo mese di agosto per la mancata qualificazione di Inter, Atletico Madrid, Lione e Liverpool. In questo momento la prima urna è così composta: Barcellona, Manchester United, Bayern, Real Madrid, Arsenal, Porto, Milan e Valencia. L'unico cambiamento potrebbe riguardare Chelsea e Valencia. Se i Blues dovessero vincere la Finale di Champions League di sabato 19 maggio, toccherebbe a loro entrare nella prima urna a discapito del club spagnolo.

sabato 12 maggio 2012

- Galliani e Allegri da Berlusconi

da SportMediaset

Vertice di Mercato a Arcore

Una cena per il futuro. Il nuovo Milanprende forma ad Arcore. Berlusconiha invitato a cena, nel suo quartier generale, Galliani e Allegri per un vertice di mercato. Il presidente rossonero avrebbe illustrato all'amministratore delegato e all'allenatore la strada da seguire che prevede un taglio dei costi e il ringiovanimento della rosa. Niente spese folli sul mercato: Balotelli e Sneijder restano i sogni, difficili da realizzare. Puntare sui giovani per aprire un nuovo ciclo vincente. E' questo il progetto di Berlusconi dopo gli addii dei senatori Nesta, Gattuso, Seedorf e Inzaghi. Il tutto con molta, moltissima, attenzione al portafoglio. Il patron rossonero è intenzionato a ridurre i costi ed è alla ricerca di partener economici. Da escludere la cessione totale, ma un pacchetto azionario è in vendita. L'ancora di salvataggio per sanare il bilancio della società di via Turati potrebbe essere la quotazione in Borsa, anche in Oriente. Da risolvere anche la questione stadio. Il club rossonero è pronto al grande passo di costruirne uno di proprietà e sta cercando investitori all'estero.

venerdì 11 maggio 2012

- Mercato Milan, Berlusconi cerca azionisti

da CalcioMercatoNews.com

CALCIOMERCATO MILAN / BERLUSCONI - Zlatan Ibrahimovic vuole interventi importanti sul mercato, lo svedese non vuole assolutamente giocare in un club senza progetto. Ma Silvio Berlusconi non vuole più mettere tanti soldi a fondo perduto, per questo starebbe valutando con attenzione le grandi offerte per la cessione di una parte della società. Il presidente rossonero nell’ex Unione Sovietica ha tanti amici, qualche offerta potrebbe arrivare. Si parla della cessione del 40% del club, quindi la famiglia Berlusconi manterrebbe comunque il comando. C’è anche la tentazione di quotare il club alla borsa di Honk Kong.

- Nesta annuncia l'addio. Grazie di tutto Sandro

(AGI) - Carnago, 10 mag. - Quando arriva il momento, la mente e il corpo vorrebbero tornare indietro negli anni. Il corpo purtroppo non si muove, ma la mente puo' fare viaggi lunghissimi. E certamente i pensieri di Alessandro Nesta, classe 1976, hanno fatto un salto triplo indietro nel tempo. Dieci anni di allenamenti, partite, vittorie. Dieci anni che, a pensarci bene, sono volati. Un campione che ha alzato qualsiasi trofeo e che ora, si congeda da vero numero uno. Una scelta presa da lui, non dagli altri. Non e' facile capire quando e' il momento di dire basta. Alessandro e' stato bravissimo nel percepire che forse, questo era l'attimo:"Questa e' stata la mia ultima stagione al Milan, vado via. Quando finisco la stagione penso non all'inizio della prossima ma alla fine della prossima e i ritmi non mi permettono di giocare sempre e siccome non riesco ad aspettare in panchina ho preso questa decisione dopo 10 anni dove sono stato benissimo, ho conosciuto grandi persone e ho vinto tanto". Sintetico, timido, riservato. Non sul campo, dove a testa alta teneva in piedi le tante difese di questo Milan dell'ultimo decennio. Al suo fianco un monumento come Maldini, che gli ha indicato la strada, poi e' stato lui a guidare un altro fenomeno, Thiago Silva, che ora prende in mano il testimone: "I giocatori con cui ho giocato per tanti anni, quelli con i quali sono piu' attaccato, mi mancheranno calcisticamente. Gattuso, Ambrosini, Costacurta, Inzaghi, Seedorf, Pirlo, Paolo Maldini, sono tanti, non posso citarli tutti e spero di non dimenticare nessuno. Se ci sara' il nuovo Nesta? C'e' gia', e' Thiago Silva". Un'investitura importante, o anche un modo per far capire al brasiliano cosa voglia dire diventare simbolo e bandiera di un club. Il passato laziale, 9 anni in biancoceleste, non hanno mai permesso a Nesta di essere considerato un'icona rossonera come Maldini e Baresi. Ma sul campo, a suon di interventi e salvataggi, senza dimenticare alcuni gol pesante, si e' guadagnato il rispetto di tifosi e avversari. Un altro pezzo di quel Milan cannibale se ne va, dopo l'addio di tre anni fa di Maldini, Kaka' e Ancelotti. Proprio al tecnico emiliano, Nesta ha voluto riservare un pensiero speciale: "Ancelotti e' stato l'allenatore piu' importante della mia carriera, per le vittorie e per il modo di vincere, riesce a vincere sembrando un tuo compagno di squadra. La prima Champions e' stata la vittoria piu' bella". Dunque siamo arrivati al capolinea. Un momento che Nesta non avrebbe mai voluto vivere. Ma il calcio e' solo una parte della vita di un calciatore, ed e' giusto pensare ad altro. Una decisione difficile ma presa gia' qualche mese fa: "Io preferisco essere importante giocando, se non riesco a giocare sempre non mi sento bene ed e' giusto andare via. Verso Febbraio ho deciso che sarebbe stato l'ultimo anno ho parlato con il Milan e va bene cosi'". Ma per il relax e la famiglia c'e' ancora tempo. Perche' la passione del calcio non sparira' con un contratto in scadenza. La voglia di rincorrere il pallone rimane viva, magari con meno stress e intensita' come in Italia. L'ipotesi New York Red Bulls e' piu' che percorribile: "Non ho ancora firmato niente, non so dove vado, diciamo che non sarebbe male andare oltre Oceano. Non ci sono altre opportunita'. Non smetto, mi sento ancora bene, questi ritmi sono troppo alti per me. La societa' mi ha chiesto se volevo continuare un altro anno, ma preferisco andare dove i ritmi sono piu' bassi". Dopo Nesta, sara' la volta di Inzaghi, di Seedorf e forse Gattuso. E poi? Cosa sara' del Milan? Molti tifosi se lo stanno chiedendo: "Per riaprire un nuovo ciclo vincente il Milan deve ritrovare un gruppo fatto di grandi giocatori, come lo sono stati Pirlo e Seedorf, gente seria, con questo tipo di giocatori si puo' ricostruire un ciclo. Queste sono persone con cui si possono fare 10 anni ad alto livello".(AGI) .

mercoledì 9 maggio 2012

- Berlusconi conferma Allegri «Colpa nostra, scudetto gettato al vento»

da IlMessaggero.it


Fallita la rincorsa alla Juventus, il Cavaliere rinnova la fiducia al tecnico: «Torneremo a vincere» 

MILANO - Massimiliano Allegri resterà alla guida del Milan, che, nonostante abbia perso il titolo, tornerà a vincere: lo dice Silvio Berlusconi da Mosca, dove si trova per l'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino.Tuttavia le analisi, il giorno dopo l'assegnazione matematica dello scudetto alla Juventus, sono un po' amare: «Il Milan ha gettato lo scudetto al vento. La colpa è nostra. La Juve però - dice Berlusconi - lo ha meritato per l'imbattibilità e per il gioco mostrato. Complimenti dunque alla Juventus. Allegri ha un contratto di due anni, non vedo perché debbano esserci tutte queste discussioni».

martedì 8 maggio 2012

- Ogbonna una priorità

Difesa a pezzi. Trentadue gol subiti, otto in più dell'anno scorso e manca ancora una giornata. Per il Milan, scucito lo scudetto dal petto con una settimana d'anticipo, è già tempo di bilanci. Chiaro che non si può imputare completamente al pacchetto arretrato la minor solidità dei rossoneri. E vanno tenuti in considerazione i molteplici infortuni che hanno minato il rendimento della retroguardia di Allegri. Ma tra un Mexes che non convince, un Bonera spesso indisponibile e la coppia Nesta-Yepes sul piede di partenza, la difesa degli ormai ex campioni d'Italia avrà bisogno di un restyling. Ok i parametri zero, ma un arrivo importante sarà necessario. Quindi a parte l'esperto Natali e il giovane Acerbi, si ragionerà su di un investimento vero e proprio. Il nome caldo in via Turati è sempre quello di Angelo Ogbonna. Classe 1988, il difensore del Torino sta giocando una stagione meravigliosa con la maglia granata. Già nel giro della Nazionale, Ogbonna sarebbe un bel colpo anche in prospettiva futura. Senza contare che può adattarsi anche da terzino sinistro, ruolo che ha ricoperto di frequente a inizio carriera. Insomma, un primo tassello per ripartire sarebbe già pronto. Tutto sta nella volontà del Milan di tornare a fare mercato sul serio. Ogbonna non sarebbe un affare fuori budget, visto che per strapparlo al Toro potrebbero bastare circa 10 milioni di euro.

- Il Milan riparte dal Mercato

da Goal.com

ESCLUSIVA - I rossoneri cercheranno di trattenere Nesta, mentre i volti nuovi saranno quelli di Montolivo, Traorè e del giovane difensore Acerbi, quest'anno al Chievo.

 “Questa stagione è stata un fallimento”. Parola di Zlatan Ibrahimovic. Non ha lesinato le sue verità l’attaccante svedese che non nasconde la delusione per la sua prima annata senza scudetto. Sono parole però che rispecchiano la realtà. Il club di via Turati cerca in qualche modo di occultare una situazione critica che si sta espandendo a cominciare dagli 11 rossoneri che al termine della corrente annata sociale risulteranno formalmente liberi: il portiere Roma; 4 difensori Nesta, Yepes, Zambrotta e Oddo, al momento in prestito al Lecce; 5 centrocampisti: Ambrosini, Flamini, Gattuso, Seedorf e Van Bommel e l’attaccante Inzaghi.

 Va poi aggiunto Alberto Aquilani, che il Milan ha la possibilità - e non l’obbligo - di riscattare dal Liverpool. Insomma, stiamo parlando praticamente di una squadra o quasi. Il Milan proverà a trattenere Alessandro Nesta, sebbene il difensore romano stia valutando seriamente la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti per concludere la sua carriera.

 Potrebbe prolungare di un anno Yepes, mentre in arrivo ci sono Acerbi e Granqvist. Il primo, difensore centrale classe ’88, è in compartecipazione tra Chievo e Genoa e il club rossonero sembra già essersi assicurato il suo trasferimento a Milano.

Per Granqvist, difensore centrale svedese classe ’85, c’è la forte sponsorizzazione di Ibrahimovic e, grazie a qualche scambio interno, il Milan potrebbe portarlo alla corte di Allegri. Anche per il centrocampo i nomi sono noti.

In rossonero approderanno Montolivo dalla Fiorentina e Traoré dal Nancy. Molto probabile la permanenza di Muntari che la società milanista dovrà riscattare dall’Inter. Seedorf e Flamini lasceranno con una certa sicurezza, mentre restano in dubbio Gattuso e Ambrosini.

Per Van Bommel la questione si deciderà a metà maggio. Il 12 o il 13 per l’esattezza. L’olandese vorrebbe rimanere ancora un anno a Milano, ma deve essere d’accordo anche la società ovviamente. Inzaghi saluterà nella sfida contro il Novara di domenica pomeriggio, al suo posto, con ogni probabilità, verrà riscattato Maxi Lopez.

Detto che l’attacco sembra il reparto maggiormente coperto, in questo bilancio di mercato non abbiamo parlato dei cosiddetti campioni. Ibrahimovic si vedrà arrivare in squadra buoni giocatori, ma non grandi nomi per 'un grande progetto'. Se, poi, a tutto ciò si aggiunge il crollo verticale del valore di mercato di Pato, il senso della profonda difficoltà rossonera è più che palese. Ci vorrebbe un innesto importante sulla sinistra dove il Milan continua a mostrare enormi lacune. D’accordo dare tutto il merito possibile al giovane De Sciglio, ma al momento non può rappresentare il valore aggiunto della squadra.

A questo punto, si attendono solo “i miracoli” di Galliani, come direbbe Allegri. Piazzare Pato al Psg a gennaio per 30 milioni e prendere Tevez per 24, risparmiandone pure 6, con il senno di poi, in effetti, assomiglia tanto a un’impresa. Non sarà più possibile, purtroppo. L’ad rossonero sarà chiamato a muoversi con oculatezza per accontentare tutti:Berlusconi non può sborsare, Ibrahimovic vuole tornare a vincere. Forse, più che altro, ora, serve qualcuno che consoli Galliani…

sabato 5 maggio 2012

- Verso il Derby. Thiago Silva stagione finita

Domenica sera la 37 giornata di Serie A propone il derby Inter - Milan, stracittadina fondamentale per entrambe le squadre. Da una parte i nerazzurri vogliono continuare il sogno chiamato Champions League, dall’altra gli uomini di Allegri cercheranno di approfittare di un eventuale passo falso della Juve a Trieste per effettuare quello che sarebbe un sorpasso miracoloso. Stramaccioni si è detto sicuro di poter fare una grande partita, mentre tra le fila rossonere regna un cauto ottimismo, senza però dimenticare l’immancabile scaramanzia, d’obbligo in situazioni come queste. Nel frattempo filtrano delle prime indiscrezioni riguardo le formazioni che scenderanno in campo domani sera. Thiago Silva non ci sarà, per il brasiliano stagione finita.

 In casa Milan si vive la vigilia del derby con un ritrovato entusiasmo. Aver ridotto a un punto il distacco dalla Vecchia Signora è stato per i rossoneri come una vincita al Superenalotto. E’ anche vero però che i bianconeri rimangono ad oggi ancora i favoriti numero uno per il successo finale, e anche in caso di vittoria nella stracittadina, i rossoneri resterebbero a meno uno in caso di vittoria della Juve contro il Cagliari. Per la sfida di domani, Allegri non potrà contare ancora una volta su Thiago Silva. Il forte difensore centrale ha deciso di dare forfait anche per queste due ultime partite dell’anno, dando l’arrivederci all’inizio della prossima stagione.