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venerdì 11 maggio 2012

- Nesta annuncia l'addio. Grazie di tutto Sandro

(AGI) - Carnago, 10 mag. - Quando arriva il momento, la mente e il corpo vorrebbero tornare indietro negli anni. Il corpo purtroppo non si muove, ma la mente puo' fare viaggi lunghissimi. E certamente i pensieri di Alessandro Nesta, classe 1976, hanno fatto un salto triplo indietro nel tempo. Dieci anni di allenamenti, partite, vittorie. Dieci anni che, a pensarci bene, sono volati. Un campione che ha alzato qualsiasi trofeo e che ora, si congeda da vero numero uno. Una scelta presa da lui, non dagli altri. Non e' facile capire quando e' il momento di dire basta. Alessandro e' stato bravissimo nel percepire che forse, questo era l'attimo:"Questa e' stata la mia ultima stagione al Milan, vado via. Quando finisco la stagione penso non all'inizio della prossima ma alla fine della prossima e i ritmi non mi permettono di giocare sempre e siccome non riesco ad aspettare in panchina ho preso questa decisione dopo 10 anni dove sono stato benissimo, ho conosciuto grandi persone e ho vinto tanto". Sintetico, timido, riservato. Non sul campo, dove a testa alta teneva in piedi le tante difese di questo Milan dell'ultimo decennio. Al suo fianco un monumento come Maldini, che gli ha indicato la strada, poi e' stato lui a guidare un altro fenomeno, Thiago Silva, che ora prende in mano il testimone: "I giocatori con cui ho giocato per tanti anni, quelli con i quali sono piu' attaccato, mi mancheranno calcisticamente. Gattuso, Ambrosini, Costacurta, Inzaghi, Seedorf, Pirlo, Paolo Maldini, sono tanti, non posso citarli tutti e spero di non dimenticare nessuno. Se ci sara' il nuovo Nesta? C'e' gia', e' Thiago Silva". Un'investitura importante, o anche un modo per far capire al brasiliano cosa voglia dire diventare simbolo e bandiera di un club. Il passato laziale, 9 anni in biancoceleste, non hanno mai permesso a Nesta di essere considerato un'icona rossonera come Maldini e Baresi. Ma sul campo, a suon di interventi e salvataggi, senza dimenticare alcuni gol pesante, si e' guadagnato il rispetto di tifosi e avversari. Un altro pezzo di quel Milan cannibale se ne va, dopo l'addio di tre anni fa di Maldini, Kaka' e Ancelotti. Proprio al tecnico emiliano, Nesta ha voluto riservare un pensiero speciale: "Ancelotti e' stato l'allenatore piu' importante della mia carriera, per le vittorie e per il modo di vincere, riesce a vincere sembrando un tuo compagno di squadra. La prima Champions e' stata la vittoria piu' bella". Dunque siamo arrivati al capolinea. Un momento che Nesta non avrebbe mai voluto vivere. Ma il calcio e' solo una parte della vita di un calciatore, ed e' giusto pensare ad altro. Una decisione difficile ma presa gia' qualche mese fa: "Io preferisco essere importante giocando, se non riesco a giocare sempre non mi sento bene ed e' giusto andare via. Verso Febbraio ho deciso che sarebbe stato l'ultimo anno ho parlato con il Milan e va bene cosi'". Ma per il relax e la famiglia c'e' ancora tempo. Perche' la passione del calcio non sparira' con un contratto in scadenza. La voglia di rincorrere il pallone rimane viva, magari con meno stress e intensita' come in Italia. L'ipotesi New York Red Bulls e' piu' che percorribile: "Non ho ancora firmato niente, non so dove vado, diciamo che non sarebbe male andare oltre Oceano. Non ci sono altre opportunita'. Non smetto, mi sento ancora bene, questi ritmi sono troppo alti per me. La societa' mi ha chiesto se volevo continuare un altro anno, ma preferisco andare dove i ritmi sono piu' bassi". Dopo Nesta, sara' la volta di Inzaghi, di Seedorf e forse Gattuso. E poi? Cosa sara' del Milan? Molti tifosi se lo stanno chiedendo: "Per riaprire un nuovo ciclo vincente il Milan deve ritrovare un gruppo fatto di grandi giocatori, come lo sono stati Pirlo e Seedorf, gente seria, con questo tipo di giocatori si puo' ricostruire un ciclo. Queste sono persone con cui si possono fare 10 anni ad alto livello".(AGI) .

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