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martedì 22 maggio 2012

- Il Milan vende?

da Eurosport
Non serve essere un massmediologo per capirlo. Basta conoscere anche soltanto un poco il "modus operandi" del Milan per capire che qualcosa di molto importante bolle in pentola. Qualcosa di veramente grosso, se si considera che tra un senatore e l'altro, nel giro di una decina di giorni hanno fatto visita alla sede di via Turati anche due soggettini dal peso specifico difficilmente trascurabile come Mino Raiola e Roberto Mancini. Visite di cortesia, si è limitato a dire qualcuno. Ma, ripetiamo, non serve una grande esperienza per capire che oltre alla cortesia c'è di più. C'è una trattativa in fase embrionale che potrebbe cambiare il volto del Milan e definire appieno la strategia dei rossoneri dall'estate 2012 in avanti. Perché Mancini non ha passato quasi un'ora con Adriano Galliani per parlare del più e del meno. Il manager del Manchester City era in missione diplomatica, la prima da quando gli sceicchi gli hanno concesso un'estensione dei poteri che gli permetterà di muoversi in prima persona sul mercato. Il Mancio, insospettito dalle voci che rimbalzano dalla Spagna, ha voluto chiedere notizia su Thiago Silva. E la risposta di Galliani non si è fatta attendere. Certo, l'ad rossonero ha sparato una cifra alta per il difensore brasiliano (valutato 50 milioni di euro, anche se sul fatto che si tratti di una valutazione eccessiva si potrebbe discutere a lungo), ma al tempo stesso ha fissato il prezzo, lasciando intendere che nessuno è incedibile. Basta pagare il giusto e anche il miglior difensore al mondo, il capitano rossonero del futuro, può andarsene. Il nocciolo della questione è tutto qui. Galliani ha fatto il prezzo, il Milan è disposto a vendere e il Manchester City è interessato fortemente all'acquisto. Tutto il resto è la trattativa che, iniziata ieri sera, durerà probabilmente sino alle fasi calde del mercato. Mancini cercherà di ammorbidire le richieste rossonere con l'inserimento di Mario Balotelli, mentre il Diavolo spererà sino all'ultimo in un'asta con il Barcellona (club al quale deve ancora la seconda rata per Zlatan Ibrahimovic). Lasciate perdere le smentite o le parole di Massimiliano Allegri, che in serata è intervenuto per fare la voce grossa e dire che Thiago Silva e Ibrahimovic non se ne andranno. Quando un club fissa il prezzo, si tratta soltanto "dell'inizio della fine". Adesso è soltanto una questione di tempo, ma il fatto che Silvio Berlusconi abbia chiuso i rubinetti a Galliani implica per forza di cose che non soltanto si taglino i senatori, ma si venda anche un pezzo grosso. Come nell'estate del 2009, quando a partire fu Kakà e soltanto in extremis fu fatto saltare in aria da Leonardo il trasferimento di Andrea Pirlo al Chelsea. Il nastro si è riavvolto e la storia è ripartita da lì, nonostante qualcuno voglia ancora negare l'evidenza. Quelli che lo hanno già capito hanno salutato la ciurma - ricordate le parole d'addio di Gattuso e Nesta, due che hanno lasciato intendere che la società non avrà più gli stessi obiettivi di prima e di non volersi sporcare le mani nel finale di carriera -, gli altri saranno costretti a farlo presto. Il vento è girato, non resta che attendere dove porterà la barca rossonera.

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