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venerdì 22 giugno 2012

- Grazie Clarence

da Eurosport

 Clarence Seedorf saluta il Milan dopo dieci anni con una commossa conferenza stampa in Via Turati: "Anni intensi e passati troppo in fretta, come tutte le cose belle della vita", ma a 36 anni la sua carriera deve continuare: "Perché non ho mai ricevuto così tante proposte come in questo momento!"


Dieci anni di Milan, trecento maglie rossonere in Serie A, 100 in Europa: non c'è bisogno di arrotondare prima di dire 432 volte grazie a Clarence Seedorf. Poco fa l'ultimo sipario - conferenza stampa in Via Turati - dopo due Champions League, due scudetti, due Supercoppe Europee, due Italiane, una Coppa Italia e una Intercontinentale da bellissimo interprete: "Sono felice di dedicare questo momento agli ultimi dieci anni della mia vita e di Milan" - sono state le sue prime parole commosse.

VOLTARE PAGINA - Seedorf, 36 anni e una lunghissima carriera ventennale iniziata a 16 nell'Ajax, dice addio al Milan, ma non al calcio, perché può e vuole giocare ancora: "Del mio futuro parlerò fra qualche giorno, comunque posso dire che non ho mai ricevuto così tante proposte come in questo momento. Devo valutare tutto, dedicare attenzione e prendere tempo, riflettere e scegliere, come quando sono arrivato al Milan, lasciando l'Inter. Cerco di ragionare, guardando tutti gli aspetti che sono importanti e non solo quello calcistico: ci sono anche figli e famiglia, aspetti importantissimi da valutare. E poi il progetto mi deve convincere. Non sono i soldi il problema. Sono molto contento di poter continuare a giocare, per fortuna posso scegliere tra diverse proposte competitive: voglio fare la scelta giusta”.

LE RAGIONI DELL'ADDIO - Seedorf ringrazia tutti col consueto garbo, una cifra distintiva irrinunciabile: "Sono felicissimo di come ho vissuto e di come ho passato questi dieci anni al Milan. Sono stati anni intensi e sono passati troppo in fretta, come tutte le cose buone della vita. Ringrazio il presidente Berlusconi e lo staff del Milan, anche tutta la gente di Milanello e i tifosi, spero di poterli salutare in modo dignitoso. Sono stato per 14 anni in Italia (uno alla Sampdoria e tre all'Inter, ndr) e spero di aver sempre dimostrato la mia professionalità. Ringrazio l’Italia che mi ha dato due figli, resterò sempre legato a questo Paese, ma soprattutto alla città di Milano, con cui ho avuto il matrimonio più lungo". L'olandese (87 presenze in Oranje) spiega i motivi di un sereno e riflettuto addio al Milan: "Per un eventuale rinnovo avremmo trovato l'accordo, ma ho scelto di lasciare pensando al mio futuro. Ho chiesto consigli a Galliani sui percorsi, in passato, e ho sempre pensato che prima o poi avrei lasciato il Milan per fare un'altra esperienza calcistica e per continuare la mia carriera altrove, con le prospettive di proseguirlo in futuro qui. E' un'idea che avevo anni fa, penso sempre avanti. Pensare al dopo-carriera è importante, ma ora voglio vivere nuove esperienze. E' da due anni che ne parlo con la società e ora lascio una famiglia, persone con cui ho vissuto dieci anni per più ore e giorni che con la mia famiglia".

RICORDANDO MILAN-MANCHESTER... - Ancora tanti bei pensieri, tra i ricordi più belli e le prospettive future di un Milan senza Seedorf: "Porto con me ciò che ho vissuto a Milanello, è stata la mia casa, con tutti coloro che hanno partecipato alla vita di noi giocatori. Ma anche San Siro e Milan-Manchester United (semifinale di ritorno Champions League, 3-0 con rete di Clarence, ndr) che rappresenta non solo una partita ma la stagione più bella (2006/07, ndr) che ho vissuto col Milan: quell’energia e quell’unione pazzesca non le dimenticherò mai. Io lascio un Milan - prosegue Seedorf con una lucida analisi - che lotta per rimanere competitivo, con le difficoltà economiche che hanno tutti. Credo che con le capacità che abbiamo ne usciremo forti. E’ questione di tempo: ci sono generazioni che passano e il talento che c’è a disposizione è quello che è, ma credo che il Milan riuscirà a cavarsela bene, ancora per molto tempo, sia in Italia che in Europa. E’ una fase di passaggio. Solo questo. Se ce ne fosse bisogno sarò sempre pronto a dare una mano a questo club. Un po’ come ha fatto Maldini con noi.”
ARRIVEDERCI CON LODE - Qualche battuta conclusiva sul suo eventuale successore -“Forse ce l’ho in casa, ma bisogna aspettare un po’!" - e da saggio veterano del calcio: "Sono cambiate mentalità e professionalità. E i valori, che sono importanti nella vita e nello sport, devono essere ritrovati ad ogni costo”. Grande Clarence, professionista di tutto.

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